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Wonderland

John Holmes, il re del porno, già evocato nel film «Boogie Nights», torna in versione viale del tramonto, interpretato da Val Kilmer.

Wonderland

12.04.2007 - Autore: Terry Marocco
regia di James Cox con Val Kilmer, Lisa Kudrow   Biondino, barba e lunghe basette, e tra le gambe "trenta centimetri di dimensione artistica", come cantavano Elio e le Storie tese. Il re del porno, già protagonista di «Boogie Nights», torna in versione viale del tramonto. La leggenda vuole che John Holmes abbia avuto più di 14.000 donne, ma ne abbia amate solo due, che sia stato protagonista di più di 2000 film porno e una notte anche di un atroce omicidio. "Wonderland" è la storia di quella notte di orrore. E' l'estate dell'81 e la scena è una villetta di Laurel Canyon. Un macello che ricorda per inutile violenza il massacro di Sharon Tate. Sangue ovunque, quattro cadaveri macellati, tanta droga e il coinvolgimento dell'ex star a luci rosse, ormai stella cadente e cocainomane all'ultimo stadio. Una Los Angeles lontana dai fasti, la fine dei mitici anni Settanta, la droga che ha perso il suo fascino proibito ed è solo roba, siringhe, lacci emostatici e specchietti con piste di coca per i festini di squallidi malavitosi proprietari di nights. Non c'è più divertimento. E se a New York gli anni Ottanta con Andy Warhol e la sua corte sono ancora maledettamente sfavillanti, L.A è già in avanzata decomposizione. Val Kilmer, camicia bianca e capelli arruffati, interpreta il fattissimo Holmes e se la cava bene a fare il fallito, quello che viene invitato alle feste solo perchè le ragazze si divertono a fargli tirare giù la lampo. Ma il film non decolla mai, schiacciato da una storia che vede il protagonista entrare e uscire forsennatamente da appartamenti dove si sta stravaccati su divani a drogarsi. E tra vassoi stracolmi di cocaina, prostitute e piccoli delinquenti sfigati, ciò che incombe davvero è la noia. Accanto a Kilmer la brava Lisa Kudrow, l'attrice di «Friends», nei panni di Sharon, la moglie infermiera, sposata ai tempi in cui Holmes faceva l'autista d'autoambulanze. Lo lascia quando lui da ragazzo normale decide di fare il porno, ma in effetti non chiederà mai il divorzio, coprendolo la notte degli omicidi. E Dylan McDermott, la giovanissima Dawn Schiller, che fuggirà con lui in Florida per poi consegnarlo alle autorità. Le due donne della storia vera, da sempre amiche, sono state consulenti del regista James Cox, aiutandolo a muoversi nel complesso triangolo che legava quell'infermiera puritana a una quindicenne sbandata e a un attore che non era esattamente Spencer Tracy. E hanno collaborato a ricercare una verità, che non è mai venuta veramente a galla. C'era o non c'era quella notte Holmes? Sicuramente fu lui a consegnare gli amici al boss Eddie Nash, forse costretto o semplicemente per vendicarsi delle umiliazioni subite. La sentenza la emette il solito detective dalla giacca stropicciata, ed è anche la battuta più fulminante del film: «John Holmes: un chilometro di cazzo e niente palle».
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