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While you were out

Il mondo intero si è appassionato alla vostra vicenda e praticamente chiunque si è occupato di voi, le proiezioni, le speranze e i fantasmi di milioni di persone si sono catalizzate sulle vostre icone.

le due Simone

12.04.2007 - Autore: Luca Muscarà
…for your love   Il mondo intero si è appassionato alla vostra vicenda e praticamente chiunque si è occupato di voi, le proiezioni, le speranze e i fantasmi di milioni di persone si sono catalizzate sulle vostre icone. Il sistema mediatico italiano e internazionale hanno fatto crescere per tre settimane una pressione che partiva dalla moltitudine. Cataratte di caratteri sono discesi dalle tastiere, fiumi di parole sono state pronunciate intorno ai vostri nomi in tv e alla radio, su internet il blog di Pino Scaccia ha generato 300.000 contatti, e il forum di repubblica durante la notte scorsa contava già oltre mille messaggi.   Un’intera redazione al lavoro per almeno una settimana potrà predisporre forse una rassegna stampa di quanto è stato pubblicato intorno alla vostra vicenda. Neanche Bush in campagna elettorale ha potuto permettersi un’esposizione mediatica così concentrata in queste tre settimane, un air time che vale centinaia di milioni di euro in tempo di trasmissione, e per questo immagino facciate ancora fatica a rendervi conto di quello che simboleggiate oggi per una moltitudine che è sempre più internazionale.   Questa campagna mediatica che ha varcato i confini dell’Italia si estende fino all’Iraq e al mondo arabo. Dal Papa a Londra, dai leader europei alle comunità islamiche in Italia, ”per le due Simone” si sono mobilitati re e presidenti, politici e diplomatici, militari e servizi segreti, ong e religiosi di ogni credo, giornalisti e redattori, hanno operato ciascuno nei propri ruoli, ma la solidarietà internazionale che si è espressa in vostro nome non ha molti precedenti. Così mentre in segreto avvenivano tentativi a tutto campo per trovare un canale di trattativa con i vostri rapitori, la voce di una moltitudine variegata si è sollevata unanime in vostra difesa dai luoghi più disparati, sopra la babele del mondo e sostenuta dai media del mondo e dall’Italia intera è arrivata ad essere udita fino ai vostri rapitori in Iraq.   Quello che avete potuto fare, in vostra assenza, è stato di catalizzare la costruzione di un ponte di comunicazione tra due mondi che sono ancora in guerra tra loro, una guerra che prima di tutto è un delirio dell’incomunicabilità, un ponte alla costruzione del quale era caduto solo un mese fa Enzo Baldoni. Se è vero che il gruppo dei vostri rapitori è un gruppo religioso che in questa guerra era giunto ad armarsi, il vostro rilascio, non è l’unico miracolo. Il dono del Corano a voi e la consegna dell’arma da parte del rapitore al mediatore, quella pistola che Scelli ha ricevuto, simboleggiano che chi si era armato (e vi aveva rapito) è qualcuno che sa ascoltare e pare ancora credere in qualcosa, tra l’altro, al valore della parola data. Non rappresenta al Qaeda, ma un Islam con cui possiamo trattare, a cui vogliamo credere. Se ha preso dei soldi, questi sono il miglior investimento che i nostri politici hanno saputo fare finora per la costruzione di quel ponte di comunicazione tra mondi in guerra, il ponte che ha permesso la vostra liberazione e vi ha riportato in Italia.     (Del resto forse all’origine della ragione per cui molti fondamentalisti sono davvero così incazzati con l’Occidente, è proprio che nel nostro mondo la parola data non ha più molto valore. E’ notizia di oggi che l’ingegner britannico rapito ha accusato in video Blair di mentire).   Se in questa vicenda l’Italia e l’Occidente hanno riacquistato un po’ di credibilità, voi ”Simone” avete in mano ora un patrimonio di credibilità internazionale che può essere speso per rafforzare questo ponte, per invitare altri a costruire altri ponti, per contribuire a pacificare l’Iraq e il Medio Oriente, e del quale molti saranno gelosi e altri tenteranno di condizionare. Come milioni, ho seguito per ore ogni giorno la vostra vicenda, e vorrei dirvi che la fiaccola della pace in Iraq in questo momento l’avete in mano voi, perché l’aspettativa che si è creata in queste tre settimane è enorme, i riflettori sono accesi su di voi e adesso che potrete parlare la moltitudine attende le vostre parole.   Non rinunciate al nuovo ruolo di guida che la moltitudine ora si aspetta. Restate unite, fate crescere un ponte per…, chiedete che si moltiplichino le iniziative di cooperazione, solidarietà e comprensione reciproca: avete mostrato di sapere che cosa si può fare per la Pace con la cooperazione già prima del vostro rapimento. Questo vostro spirito ”I love Iraqi people” che ha permeato media, governi e moltitudine, urla ora un messaggio che deve essere ripetuto ad ogni angolo: ”la strada del dialogo è possibile” e non solo va percorsa ma va rafforzata in ogni modo, in ogni direzione, utilizzando ogni canale, aiutando l’Occidente a comprendere che il mondo islamico ha una sua voce che non è solo quella di Al Qaeda, e l’Islam che l’Occidente non è solo Bradley e bombardamenti, perché da ogni parte si abbandonino gli estremismi, come politici e rapitori hanno mostrato di sapere fare nella vicenda del vostro sequestro. Le vostre parole oggi possono più di quanto avreste mai sperato o vi sareste mai aspettate. Fatevi sentire forti e chiare. Le vostre parole sono anche quelle di Enzo Baldoni.  
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