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When The Levees Broke
Dividendo l'opera in quattro atti tra loro logicamente consequenziali Lee ci ha regalato una visione completa e per nulla pietistica di ciò che è accaduto a New Orleans, città che nell'agosto 2005 è stata devastata dall'uragano "Katrina"

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Il regista ha organizzato la materia in una struttura narrativa che permette allo spettatore di seguire una storia oltre che una semplice esposizione di fatti ed interviste; eppure il regista ha sempre e comunque messo il fatto, la testimonianza come fonte prima di informazione. Questo è il primo e fondamentale pregio del suo lavoro: la realtà delle circostanze come matrice portante da cui deriva un’idea, un’opinione, un discorso politico e civile. Non il contrario.
Ovviamente, Spike Lee è anche un cineasta che sa “indirizzare” la sua storia e sa soprattutto trovare le chiavi linguistiche per interessare lo spettatore a seguire un lavoro così mastodontico: ecco perciò che “When the Leves broke” è anche intelligente costruzione drammatica, ed insieme tagliente e sarcastica satira civile.