Vento di tempesta

Flavia Vento non ce l’ha fatta. Distrutta da un herpes labiale e dalle numerose lamentele dei compagni bifolchi, ha preferito fare fagotto e tornare ai full optionals dell’età contemporanea, abbandonando così “La Fattoria”, il nuovo reality show di Italia 1 in onda tutti i giorni nella striscia preserale delle 19.30 ed il lunedì in prima serata.   Tornata in studio dalla Bignardi, l’ex villana ha cercato di spiegare le sue ragioni che, stando a quanto da lei riportato, coinciderebbero con questioni di principio, dignità e valori.   Chi avrebbe mai sospettato che sotto le mentite spoglie di una prezzemolistica simil-diva si nascondesse una Giovanna D’Arco del saper vivere?   Il pomo della discordia era prevedibile: lavoro troppo duro per la romana scansafatiche, che ha esaurito in fretta la sua riserva energetica nel prendere le difese di un cane destinato ad essere legato. “Questo bip di cane deve essere libero!” ha gridato la valletta con piglio alla Brigitte Bardot, facendo sfoggio del proprio sentimento cinofilo e di un discreto turpiloquio.   Esaurite le prime energie nella difesa della razza canina, la slavata starlette non ha trovato più le forze per essere d’aiuto alla catena di montaggio, privando i suoi compagni di una democratica collaborazione per la dura vita campestre e concedendosi ripetuti momenti di ricreazione a base di carte piacentine e buon vino rosso.   E l’andazzo sarebbe rimasto questo, se i braccianti della fattoria non fossero intervenuti con aspri rimproveri e punzecchiate, accusando la ‘povera’ Flavia di essere viziata, permalosa e scansafatiche.   Distrutta dalla pressione psicologica, la Vento ha deciso di tornare nel 2004 per affidarsi alle amorevoli cure di servitù e giornali gossip, per i quali non è necessario lo spirito d’adattamento. Eppure, durante la diretta tv le abbiamo chiaramente letto in faccia -se non il pentimento per la scelta drastica e affrettata- un pizzico d’invidia per la sostituta Rita Montella, affascinante ex moglie del famoso calciatore romanista.   E noi che pensavamo che Flavia ce l’avrebbe fatta! Chi più di lei incarnava lo stereotipo delle braccia rubate all’agricoltura! Beh, ci sbagliavamo, perché forse, oggi come oggi, chi non sa far nulla può concedersi il lusso, sì, di bivaccare sui rotocalchi, ma non di fare la stessa cosa quando si parla del nobile e secolare lavoro dei campi.