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Utena la ragazza rivoluzionaria
La pellicola, al tempo dell'uscita giapponese aveva suscitato una certa curiosità nel pubblico nipponico a causa delle pochissime informazioni rilasciate durante la fase di produzione. Tutto quello che si poteva supporre era che si sarebbe trattato di una rinarrazione della storia

19.05.2009 - Autore: Marco Rastrelli
Latmosfera che si respirava a Lucca Comics questanno era assai particolare, soprattutto grazie alla presentazione in anteprima europea del film danimazione Shojo Kakumei Utena (Utena la ragazza rivoluzionaria). Il film è stato proiettato esternamente alla mostra, in una sala cinematografica di ottimo livello. Quello che ha reso levento ancora più interessante è stata senza ombra di dubbio la presenza degli autori del film (Chiho Saito, autrice del manga, Shinya Hasegawa e Kunihiko Ikuhara rispettivamente character designer e regista del film e della serie TV). E stato possibile incontrarli sia alla manifestazione Lucca Comics sia alla prima del film. Allarrivo al cinema sono state consegnate al pubblico le brochure in lingua inglese realizzate per la promozione europea, che raccoglievano sia una nutrita serie di immagini che informazioni sul film (prima testimonianza della buona organizzazione dellevento).
La pellicola, al tempo delluscita giapponese aveva suscitato una certa curiosità nel pubblico nipponico a causa delle pochissime informazioni rilasciate durante la fase di produzione. Tutto quello che si poteva supporre era che si sarebbe trattato di una rinarrazione della storia e non di un sequel. Il prodotto finale si è rivelato appunto come una storia che, pur mantenendo le premesse di base della serie tv, è originale per una moltitudine di aspetti che riguardano sia il plot che la caratterizzazione grafica e psicologica dei personaggi.
Se nella serie tv le architetture degli edifici e le atmosfere erano surreali, nel film si raggiunge lapice con la realizzazione di un Istituto Ohtori formato da scalinate enormi e dallaltezza mostruosa, quasi da sembrare un mondo parallelo con strutture impossibili che ricordano i lavori di Escher (grande artista che ha giocato con la prospettiva come nessun altro). I personaggi hanno delle caratteristiche grafiche differenti rispetto alla serie TV, sia per quanto riguarda il character design (infatti Utena è disegnata con i capelli corti e Anthy ha perso gli occhiali in favore di una più folta chioma lunga) sia per quanto riguarda il numero. Di fatto molti dei personaggi secondari sono stati completamente eliminati (anche se fanno delle apparizioni cameo purtroppo non apprezzabili da chi non ha visto la serie tv) e i caratteri sono leggermente diversi. Utena è più introversa, Anthy di contro parte è molto più estroversa e più espansiva, Ohtori Akio è presente solo in fugaci apparizioni (comunque importantissime ai fini della storia) e Touga che da rivale nella serie tv è diventato ex fidanzato di Utena, la cui improvvisa scomparsa dalla sua vita resta uno dei motivi scatenanti e uno dei misteri di questo film.
Il titolo della pellicola è Lapocalisse delladolescenza e questo rappresenta appunto il contenuto del film, ovvero quel particolare periodo della vita chiamato adolescenza, dove il corpo inizia a cambiare in un gioco di evoluzione (rivoluzione?) e di maturazione (apocalisse?). Quante volte abbiamo desiderato con tutte le nostre forze di non cambiare, di non crescere?
Dal punto di vista visivo il film è straordinario grazie anche a un discreto e oculato uso del computer e alle ottime animazioni curate dal J.C. Staff (gli stessi della serie tv) e dallincredibile sinergia che si è riusciti a realizzare tra le animazioni e le musiche composte da Shinkichi Mitsumune. I testi sono stati scritti da J.A. Seazer. Le geniali trovate registiche di Ikuhara dimostrano quanti assi nella manica avesse ancora da giocare su Utena al termine di una serie televisiva che sembrava aver esaurito le tematiche legate ai personaggi che ne erano i protagonisti. Insomma, il film è stato un successo, un ottimo lavoro, anche se Ikuhara non è riuscito a renderlo fruibile completamente anche a un pubblico che non ha visto la serie tv. Daltronde non è da dimenticare che il film è strettamente legato alle idee espresse nella serie tv e quindi chi ha visto il film capirà meglio la serie tv e chi ha visto la serie tv capirà meglio il film.
La versione italiana curata dalla Dynamic Italia è di ottimo livello grazie anche a un buon adattamento e a un ottimo doppiaggio che vede tra i doppiatori Barbara De Bortoli per Utena Tenjo e Federica De Bortoli per Shiori Takatsuki. Ilaria Latini invece doppia Anthy Himemiya, Francesco Prando è Touga Kiryu e Roberto Chevalier (la voce ufficiale italiana di Tom Cruise) è Akio Ohtori. Alla fine del film si è tenuto un dibattito con il pubblico che ha portato alla luce uninteressante retroscena; la scena finale - che è stata riscritta in 5 minuti - è stata completata dallo stesso Shinya Hasegawa a pochi giorni dalla prima in Giappone. Le risposte di Ikuhara a chiunque gli chiedesse qualche spiegazione su alcune parti del film sono state molto esaurienti. Anche i doppiatori erano presenti al dibattito e si sono integrati pienamente. Molto interessante è stato lintervento di Roberto Chevalier che ha espresso il suo punto di vista su come dovrebbe essere visto il film ..senza porsi troppe domande e lasciandosi trasportare dalle immagini, dalla storia e dalla musica
Liniziativa è riuscita in pieno, è stata ben organizzata ed è risultata molto interessante, speriamo che iniziative del genere siano replicate anche per altri film di analogo interesse come quello de I Cieli di Escaflowne che dovrebbe essere già nel roster delle uscite in video della Dynamic per lanno prossimo.