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Uno squalo in procura

Più cinico di Dottor House, più caparbio di Horatio Caine. E' l'insensibile squalo dei tribunali: Sebastian Stark vostro onore.

Shark

19.05.2009 - Autore: Gianluigi Cacciotti
Cosa succederebbe se si prendesse l’arroganza di Dottor House e si trasponesse nei banchi di un tribunale anziché nei corridoi dell’ospedale? Probabilmente il suo cinismo, quell’incuranza da fuoriclasse ci distoglierebbe da qualsiasi interesse per il paziente, qui trasformato in imputato.
E’ quello che succede in Shark, una serie tv che dopo un’anonima e disattenta trasmissione su Retequattro torna su Sky.

Il protagonista è Sebastian Stark (James Woods), rinominato (non unicamente per la forte assonanza) Shark, Squalo. La sua passione infatti è difendere ognuno, dando unicamente ascolto alla coscienza del guadagno. Tanti ricchi farabutti di Hollywood hanno infatti scelto lui per le sue vincenti performance giuridiche. L’ultimo suo cliente però, incurante dei meriti della sua difesa giuridica, decide di ricascare nel baratro del reato, commettendo un omicidio.

Da quel momento Shark capisce che le sue azioni e i suoi meriti valgono molto di più dei soldi, e che le sue orazioni da tribunale hanno ripercussioni incalcolabili nel mondo fuori dall’aula.
Così decide di ricostruirsi un’etica, mettendosi al servizio dei buoni. Viene posto a capo dell’unità Crimini d’Alto Profilo, alla guida di futuri rampanti avvocati, ai quali impartisce il suo filosofico triangolo, il “manifesto tagliagole”:

1.    “Il processo è una guerra, arrivare secondi equivale a morire”
2.    “La verità è relativa, scegline una che funzioni”
3.    “In un processo con la Giuria, solo 12 opinioni contano e - rivolto alla sua squadra -, la vostra non è fra quelle”

Un “bello e dannato” che entra a far parte dei buoni, relegando la rassicurante e protettiva mole di Perry Mason a una generazione di avvocati da televisione ormai superata.

L’episodio pilota di “Shark” è stato diretto da Spike Lee, e ciò lo ha reso certamente più appetibile negli Stati Uniti, dove gli ascolti non hanno mancato di premiare l’impegno dei produttori. Esordio meno fortunato in Italia, dove oltre a sbagliare l’ordine cronologico degli episodi in onda su Retequattro, è stato cambiato più volte l’orario di trasmissione.

Più che un ritorno dunque è una più attenta riproposizione quella che vedremo ogni mercoledì alle 21.55 su Fox Crime (canale 114 d Sky) a partire dall’11 febbraio.
 
 

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