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Un'altra Tv è possibile

Marco Paolini presenta su La7 il suo spettacolo "I Miserabili", in diretta dal molo-container di Taranto.

I Miserabili di Marco Paolini

09.11.2009 - Autore: Emilio Targia
“I miserabili? Non sono i poveri, ma tutti quelli che hanno il destino scritto sulla fronte”.
Marco Paolini affronta in diretta dal molo-container di Taranto, su La7, una nuova diretta tv, insieme ai Mercanti di Liquore: “Miserabili, io e Margaret Thatcher”, un racconto in forma di ballata sulle metamorfosi della società italiana a partire dagli anni ’80, sull’influenza dell’economia nelle nostre vite, sulla sua invadenza, sulle regole del mercato che mutano la nostra quotidianità, aggrediscono le nostre identità. Un testo ricco e articolato, scritto insieme ad Andrea Bajani e arricchito dalle musiche dei Mercanti di liquore, che si è via via modellato nel tempo, nei tre anni di viaggio di questo spettacolo in tutta Italia, dalla Val D’Aosta al Teatro Argentina di Roma, dal Piccolo Teatro Strehler di Milano a Scampia. Un work in progress, inevitabilmente, nel tentativo di capire quale mutazione genetica sia intervenuta in questi anni nel nostro modo di vivere. E di sognare. Ragionando a voce alta, senza pregiudizi né limiti. E senza intenti consolatori.

Dopo la straordinaria diretta tv del 1997 con il “Vajont”, quella con “Il Milione” dall’Arsenale di Venezia, entrambe trasmesse sulle reti Rai, Marco Paolini è alla quarta diretta con La7, una serie felice iniziata il 30 ottobre 2007 da una cava di Zovencedo, quando il testo de “Il Sergente” di Mario Rigoni Stern fu seguito da oltre un milione di persone, per quasi tre ore. E il primo gennaio di quest’anno la diretta da Padova della ”Macchina del capo” era stata nuovamente premiata da ottimi ascolti. Parola spesso utilizzata solo per sciorinare cifre e share, ma che con il teatro in diretta di Paolini recupera il suo significato originario.

Anche stavolta il luogo dove saranno piazzate le telecamere sarà particolarmente suggestivo, e pieno di significati…

“Saremo al molo-container, sotto uno svincolo dell’A16. Un lungo molo di due km
che si protende sul mare, pieno di container. Lì arrivano le grandi navi dall’oriente, e dentro a quei container ci sono le cose che caratterizzano la nostra vita. Il posto è fuori dalla città, alle nostre spalle c’è l’Ilva, con le sue torri. Un’area industriale, a me ricorda Porto Marghera dei vecchi tempi, un’area immensa e maledetta, un luogo potente e malsano... Siamo sul confine, la nostra è una collocazione strana, in un posto che la gente non conosce, siamo nella terra di nessuno, in una specie di frontiera tra la vecchia economia solida e  quella leggera degli scambi internazionali, della globalizzazione… Questo spettacolo, questa diretta, ‘dovevamo’ farla dal sud, da questo posto che ha una grande potenza visiva… E’ un posto che parla di noi,  ma che è diverso da tutti i posti che conosciamo, è un girone dell’inferno, ma è familiare, senza di lui non faremmo la spesa…”

Anche stavolta, niente interruzioni pubblicitarie. Il teatro in tv si può fare anche senza piegarsi alle regole del piccolo schermo. Perché il racconto da un palco ha bisogno di tempi diversi, non può subire fratture. Ha bisogno della sua integrità, del suo ritmo e del suo percorso. Le dirette dei lavori di Marco Paolini dimostrano insomma che “un’altra televisione è possibile”.

E la diretta di “Miserabili” dal molo-container di Taranto nel corpo della tv è un evento, un sangue nuovo, un cambio di passo… come quando si posa l’auto e si inforca la bicicletta, scopri cose  e dettagli che prima ti eri perso.

Su La7 il 9 novembre alle 21:30.

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