Cavie privilegiate dell’esperimento televisivo, manichini mediatici antidiluviani, catodici monumenti di una sofferenza “usa e getta” retribuita col gettone d’oro della fama occasionale. Anche questa, nella peggiore delle ipotesi, è una plausibile riduzione dei concorrenti di un reality show. Ma, se è possibile che ogni regola preveda il privilegio di un’eccezione, ecco che diventa lecito godersi l’ultima puntata de “L’isola dei Famosi”: una terna di finalisti che ha messo tutti d’accordo e un pubblico televotante più autocosciente del solito hanno decretato il successo di questa terza sudata edizione, resa turbolenta da gossip, problemi di salute e tragedie dell’ultimo minuto.
Quali memorabili ricordi televisivi, quali gloriose eliminazioni potremo ricordare, dalla nevrotica uscita della Quaranta a quella di Fulco Ruffo di Calabria per questioni private, dai teatrini pubblici Carrisi-Lecciso al ritiro di Enzo Paolo Turchi, che una buona crema al cortisone avrebbe potuto certamente scongiurare. La coalizione fra le donne ha fatto fuori i maschietti sin dall’inizio: dopo l’addio del piagnucoloso Casella, il tronfio Interrante ha resistito ben poco, sfiancato dalla mancanza di cibo per il corpo e per la mente che lo ha privato dei suoi muscoli e di ogni residuato cerebrale. Anche lo splendente Sandy Marton ha abbandonato la classe dei famosi, per una colichetta niente male che, attendibile o meno, ha accelerato il ritorno agli amati baccanali, indispensabili per la sopravvivenza vip.
E se l’eliminazione di Romina jr. è stata indolore per un pubblico più sensibile alle umane crudeltà che a noiosi esistenzialismi post-adolescenziali, decisamente piacevole è stata la partenza di Arianna David ed Elena Santarelli, troppo occupate a piacere ad ogni costo per piacere davvero. L’istituzionale simpatia di Idris ha lasciato il segno per un paio di settimane, mentre il millantatore di crediti Zequila ha pagato con l’eliminazione tutta l’esuberanza da playboy senza stile, smascherato in studio dalla Ventura per un evidente plagio di matrice mistica ai danni di un anonimo brasiliano, autore di una celebre poesia cattolica.
Delusa ma sollevata, la fatina d’acciaio ha guadagnato una medaglia di bronzo equivalente a quella al valore, ridotta pelle e silicone dal poco cibo e i troppi sforzi. Il duello finale tra i due superstiti dell’isola è quasi apparso la cronaca di una vittoria annunciata e - la cara signora Coriandoli non se la prenda- indubbiamente meritata. “Il tempo invecchia le cose mediocri, le altre le migliora”: con questa intensa considerazione Lory del Santo ha impresso il timbro del proprio successo lasciandoci chiudere con soddisfazione l’ultimo ciclo de “L’isola dei Famosi” e dimostrando che, a Samanà, la sopravvivenza fisica può essere accompagnata da quella dell’anima.


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Una vittoria meritata
Finiti i giochi, cominciano i commenti con il 'senno di poi'. Dai vincitori ai vinti, tutto il meglio, e il peggio, della commedia umana più seguita d'Italia.

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone