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Una signora tv
Si porta dietro un "cliché buono", come lui lo definisce. Michele Mirabella per molti è "un gran signore della televisione", per quella sua classe da padrone di casa raffinato e ironico. Un apprezzamento che lo fa gioire con umiltà, nonostante una carriera lunghissima.

12.04.2007 - Autore: Paola Marino
Si porta dietro un cliché buono, come lui lo definisce. Michele Mirabella per molti è un gran signore della televisione, un apprezzamento che lo fa gioire con umiltà, nonostante una carriera lunghissima, variegata e scelta.
A Mirabella, laureato in Lettere e Filosofia, amante della letteratura, lo spettacolo scorreva nelle vene sin dalla giovinezza. Ma il cammino intrapreso non ha mai seguito una sola direzione.
Un amore vero, il suo, per la cultura-spettacolo che ha sconfinato continuamente, senza soluzione di continuità. Approdando alla regia teatrale ed operistica, alla radio, alla carta stampata, alla televisione. Poi la tv lo ha impegnato più assiduamente con programmi firmati RaiEducationl come La storia siamo noi, Abiccì. Lha detto la tv e la rubrica di gran successo sulla salute Elisir, che da sei anni è in onda la domenica su Raitre alle 20.30.
Michele Mirabella per molti è un gran signore della televisione, per quella sua classe da padrone di casa raffinato e ironico...
M.M.: \"Sapere di essere definito un gran signore della televisione mi fa iniziare bene la giornata. Questi sono i premi veri di tanto lavoro svolto. La ringrazio!\".
Amabilità, eleganza e ironia sono le sue prerogative caratteriali anche nella vita o solo nella professione?
M.M.: \"Io non credo nella finzione televisiva, perché il pubblico la percepisce. Il vero trucco per far bene televisione è quello di essere se stessi, con grande onestà. La televisione è come un film in diretta: lumore, lessenza dei protagonisti emergono inesorabilmente. Lironia, poi, mi aiuta a non prendermi mai troppo sul serio, e in questo mestiere è importante. Inoltre sono dellavviso che chi finge, chi veste una maschera non ama se stesso, non ha stima nella propria natura.\"
Ormai da anni conduce programmi di cultura, che si trasformano in intrattenimento puro
M.M.: \"Ecco vede, mi permetta, lei è caduta bonariamente in un errore comune: quello di considerare la cultura come qualcosa di avulso dal divertimento. Ha detto si trasformano. Credo che la cultura sia quanto di più eccitante si possa fruire.\"
In realtà la mia definizione era suggerita dalla filosofia che vige nellambiente televisivo che sembra essere il primo a considerare la cultura come avulsa dal divertimento..
M.M.: \"Purtroppo questa è una grande e triste verità che ha cominciato ad appartenere alla tv pubblica da quando esiste la tv commerciale. Lo svilimento di una certa parte di prodotto televisivo nasce da questo: lo dico sempre ai colleghi autori Avete paura di denunciarlo perché temete di perdere loccasione di un contratto a Mediaset!I programmi di intrattenimento anche solo di ventanni fa non erano distanti dalla cultura: i balletti, ad esempio, erano un momento eccitante ed atteso dal pubblico perché rappresentavano un momento di spettacolo vero, fatto di abilità vere. Per non parlare dei telesceneggiati.\"
Ma lei sceglie questo tipo di programmi o sono loro che scelgono lei?
M.M.: \"Entrambe le cose. E\' un percorso a doppio senso. A dir la verità mi trovo bene in casa RaiEducational, con la quale proseguo ormai da anni una bellissima collaborazione: spesso propongo progetti, idee che amo. Mi sento appagato e mi piace quello realizziamo. Come Amor Roma, questa rubrica culturale sulla lingua latina di cui stiamo preparando una seconda edizione, dopo uno straordinario successo. Sarà vera cultura-spettacolo! Non dico altro
Michele Mirabella è un uomo di tv a tutto tondo: autore, conduttore, ideatore, regista...Ma qual è lattività a cui non saprebbe rinunciare?
M.M.: \"La regia. Perchè da questa dipende la riuscita di un buon prodotto tv, perché è necessario conoscere quello che ti succede addosso. Avere abilità, conoscenze ed esperienze di regia ti permette di creare unarmonia speciale in un programma, dove tutti gli elementi devono avere una loro logica, una loro sensatezza e un loro ritmo.\"
Ha mai desiderato di fare qualcosaltro, dentro o aldilà della tv?
M.M.: \"Devo dire che, professionalmente, non mi faccio mancare proprio niente. Amo e pratico anche la regia teatrale ad esempio. Ma forse il mio vero sogno nel cassetto, e prossimo progetto, è dirigere un film.\"
Facendo un piccolo bilancio, quello che fa è quello che sognava da ragazzo?
M.M.: \"Le sembrerà strano, ma sì! Ho sempre sognato e desiderato di far spettacolo, meglio se coniugato alla cultura. Ed è quello che ho realizzato. Mi rendo conto di essere un uomo fortunato\".