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Una sfortunata serie di eventi

Lemony Snicket, dietro questo bizzarro pseudonimo, si cela l'acclamato autore di una fiaba "sgradevole", irriverente e irresistibile.

Lemony Snicket,

12.04.2007 - Autore: Michela Saputi
USA 2004; di Brad Silberling, Con Jim Carrey, Meryl Streep In Italia è un nome per lo più sconosciuto-e ancora per poco- ma Lemony Snicket è già il nuovo caso letterario USA che, con 27 milioni di copie vendute nel mondo, ha scalato le vette delle classifiche editoriali, scalzando persino Harry Potter dal cuore dei più giovani. Dietro questo bizzarro pseudonimo, si cela l’acclamato autore di una fiaba “sgradevole”, irriverente verso tutti i cliché, e irresistibile. Proprio come il film (basato su tre degli undici episodi pubblicati),  dove il cattivo è uno smagliante Jim Carrey, ed i piccoli orfani riusciranno a sopravvivere ad un mondo di adulti impauriti e scapestrati, perché, osservando più attentamente, c’è sempre qualcosa ..per costruire un buon rifugio, per quanto piccolo. Lo spettatore è subito avvisato: è ancora in tempo a cambiare sala. Questa non è una storia di elfi felici, di boschi incantati, ma della incredibile serie di sfortunati eventi che colpirà i fratelli Baudelaire. Violet, la maggiore, è tra le migliori inventrici 14enni del mondo. Klaus è un divoratore di libri, e ricorda bene quello che legge, mentre Sunny, 2 anni, ha un’unica grande passione: mordere ..qualunque cosa. Un incendio misterioso ed improvviso distrugge il loro mondo e li priva dei genitori. E già si profilano gli artigli del perfido conte Olaf (Jim Carrey), attore fallito alla guida di una sinistra compagnia, disposto a tutto pur di accaparrarsi l’eredità. La ricerca di una nuova casa è sempre più una fuga dai suoi agguati e dai suoi patetici travestimenti, tra tutori scapestrati e fondali imprevedibili e precari. Affiancato da una troupe eccellente (molti già collaboratori di Tim Burton), Brad Silberling (Casper, City of angel) ci trasporta nel mondo “sgradevole” di Snicket, un mondo per nulla rassicurante, in preda ad una visionarietà dark divertita e irriverente,  percorso da spiragli di malinconia intensa. Perchè questa è prima di tutto una storia di sopravvivenza, di bambini fortunati, e di adulti ridicoli al bersaglio. Dal brillante star system –tra le performance deliranti di Carrey  e l’ incursione di Dustin Hofman nel ruolo di un critico pomposo - fino ad una splendida Meryl Streep, l’ansiosa e tremante zia Josephine, che amava però l’avventura da giovane. Nessun “lieto fine” e nessun sospiro, ma una visione fantastica per tutte le età.