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Una saga disperata

In un passato lontano, quando non esisteva ancora la sigla Planet Manga e la Marvel Italia aveva gettato nell'inquietudine i suoi lettori iniziando a pubblicare fumetti giapponesi, appariva nelle nostre edicole una storia inclassificabile: "Berserk".

Berserk

19.05.2009 - Autore: Alessandro Bottero
In un passato lontano, quando non esisteva ancora la sigla Planet Manga e la Marvel Italia aveva gettato nellinquietudine i suoi lettori iniziando a pubblicare fumetti giapponesi, appariva nelle nostre edicole una storia inclassificabile: Berserk. Scritta da Kentaro Miura, il fumetto è diventato passo dopo passo uno dei veri e propri manga cult presenti in Italia. Berserk è un manga che mischia atmosfere fantasy, e molti riferimenti più o meno espliciti alle opere e ai pensieri di Clive Barker. Partito in sordina, e per lungo tempo bimestrale Berserksi è dovuto imporre con la forza della sua storia. A distanza di anni dal lancio la Planet Manga si prepara ora a pubblicare gli ultimi episodi nei quali il protagonista Gatsu è prigioniero di un esercito di zelanti fanatici religiosi.   La storia del fumetto ha origini lontane. I primi episodi ritraggono un Gatsu adulto e segnato in modo indelebile da una mano metallica e un occhio cieco. Cosa gli è successo? Perché cerca un gruppo non meglio identificato di esseri malvagi per ucciderli? Cosè il marchio che ha sul collo e che a suo dire lo segnerebbe come un dannato, prima ancora di morire? Allinizio della storia tutta la narrazione viene riportata tramite lartificio narrativo del flashback, indietro di dieci, ventanni, allepoca dellinfanzia di Gatsu. Attraverso decine e decine di puntate si scopre come Gatsu sia diventato quel che è, e come la sua vita, apparentemente serena e tutto sommato soddisfacente come secondo in capo di una invincibile armata di mercenari, si sia potuta trasformare in un incubo a occhi aperti. Nel corso della narrazione della vita di Gatsu - prima linfanzia, poi ladolescenza, infine la maturità - assistiamo a mille e un orrore. Violenze su ragazzi (allo stesso Gatsu e ad altri ancora), mutilazioni, massacri, duelli e stragi che vengono perpetrati con la massima noncuranza da eserciti che vagano come orde impazzite in una terra che ricorda molto da vicino lEuropa delle guerre di religione descritta nel fumetto Dago di Robin Wood. Ecco un esempio di crossover culturale. Lorrore della guerra è sempre lo stesso, indipendentemente se a narrarlo sia un sud americano o un giapponese. Gatsu riesce a sopravvive a unadolescenza terrificante, ed entra nella squadra dei Falchi comandata da Grifis, personaggio che viene presentato come bello, carismatico, e pronto a sacrificare tutto per realizzare il suo sogno di potere. Dopo novantaquattro episodi il lungo flashback giunge alla fine. Grifis conduce la sua Squadra dei Falchi allinferno, la sacrifica ai Cinque della Morte, e dal massacro sopravvivono solo due individui, Gatsu, troppo selvaggio e indomabile perché le forze del male possano domarlo, e Caska, amante di Gatsu. Caska però emerge dallordalia spezzata nel corpo e nello spirito. I demoni hanno cercato di violentarla, per impossessarsi del suo corpo e renderla madre di una nuova razza demoniaca, e solo lintervento disperato di Gatsu è riuscito a salvarli, ma non senza conseguenze. Gatsu è ormai un uomo marchiato. Il Male lo segue, e prima o poi arriverà lo scontro finale.  
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