L’avventura di Claudio Lippi nell’ultima edizione di Buona Domenica si è conclusa con un gesto eclatante, quasi una dichiarazione di fede. No alla tv spazzatura, no alle risse televisive e a ring mediatici dove i vip si sbranano a colpi di ingiurie e sguardi famelici. Unico superstite della vecchia guardia del programma, Lippi non se l’è sentita di spendere immagine e nome per una domenica che offre poca evasione e spensieratezza in cambio di dosi massicce di uno spettacolo brutale e di una discordia da quattro soldi che, per quanto spicciola e appariscente, se aizzata ad arte e a dovere, sa procacciare ascolti da urlo.
Il conduttore ha inoltrato una lettera a stampa, tv e radio in cui ha spiegato appassionatamente le ragioni che lo hanno portato alla decisione di abbandonare il cast del programma, di cui era anche co-autore, adducendo argomentazioni che, come prevedibile, non hanno sortito reazioni positive tra gli autori di Buona Domenica, né la Perego, all’interno dei mille dibattiti propinati, ha aperto una parentesi dignitosa su quanto accaduto, considerata la notevole eco suscitata dalla notizia.
Non è certo un mistero che il passaggio dalla qualità alla quantità del prodotto televisivo vada sempre a discapito dei contenuti: quando la motivazione è l’audience, i grandi numeri sono garantiti dal gusto del proibito, dallo scandalo, dall’osceno, dalla miseria, che voyeuristicamente esercitano un forte potere di repulsione-attrazione e che, soprattutto, derivano dal piacere di illudersi che si stia assistendo a un evento “straordinario” in tempo reale, creatosi per caso e senza alcuna pianificazione apparente.
E’ a questo aspetto “perverso” della macchina tv che Claudio Lippi ha sentito di dire il suo “no”, facendo una scelta in cui l’uomo e il professionista una volta tanto coincidono: decisione di forma e sostanza che nel corso di una conferenza stampa si è tradotta in un invito, da parte del conduttore, a spegnere la televisione tra le 17,30 e le 17,35 di domenica 12 novembre, perché il rifiuto di fronte a una tv volgare si faccia corale ed evidente.
Nell’attesa di sviluppi mediatici -e di veder ricollocato, magari altrove, un Lippi più disinvolto e a proprio agio-, risuona nella testa una vocina che ricorda “si stava meglio prima”, quando tutti pensavano che i famigerati trenini di Costanzo consistessero in quanto di peggio fosse possibile vedere, per poi scoprire che, una volta di più, ci eravamo sbagliati.


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Una domenica indigesta
Non è stata una Buona Domenica come le altre per Claudio Lippi, che ha detto addio al contenitore domenicale di Canale 5 dopo undici anni di co-conduzione. "Non accetto parolacce e bestemmie" è stata l'argomentazione dell'artista

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone