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Un nuovo nemico del crimine in anteprima

Che tremino i criminali ed esultino gli amanti dei supereoi: The Cape è in città (e sulla NBC).

The Cape

18.01.2011 - Autore: Valeria Roscioni
È un maschio, pesa 85 Kilogrammi, ha il fisico allenato di David Lyons. È nato due settimane fa sulle frequenze della NBC dove hanno subito attaccato un fiocco nero, come il suo mantello. Non è una nuova versione di Zorro, è The Cape, supereroe senza superpoteri esperto in illusionismo ed escapologia. Perciò che gli amanti di comic si mettano sugli attenti: la creatura di Tom Wheeler non ha affatto voglia di scherzare, anzi. Fin dal pilot emerge una certa tendenza a prendersi sul serio che, sebbene intralci un po’ il ritmo dilatando alcune sequenze, non è affatto sinonimo di seriosità ed è un ritorno all’ordine che forse le superoiche strade in stile comic attendevano già da un po’ e che non risparmia né iconografia, classica ma non banale, né sceneggiatura, con battute che non si vergognano di esagerare, esibire, sottolineare.

Per le strade della corrotta cittadina di Palm Street va in onda, è il caso di dirlo, una spietata lotta al crimine perfetta per gli appassionati del genere ma che non dimentica i tempi in cui viviamo e si scaglia contro uno dei nemici più chiaccherati di questo decennio: la privatizzazione. Cosa accadrebbe se una corporation di dimensioni mastodontiche inglobasse la polizia finendo per controllare, così, all’incirca ogni cosa? Se credete che ciò a cui state pensando sia la cosa più terribile che possa capitare vi state sbagliando: c’è di peggio; oppure avete sbirciato lo script di The Cape, dove la provvidenza non è risucita a porre limiti al peggio. Quindi preparatevi ad armi di distruzione di massa veicolate dalla suddetta corporation e nascoste in giocattoli per bambini, ad un capo delle forze dell’ordine per il quale bisognerebbe rendere ancor più empio il significato di corruzione, e ad un incipit drammatico in piena regola in cui ad ogni secondo Calimero sarebbe pronto a commentare con la sua celebre frase: “È un’ingiustizia però”. Ebbene sì; è un’ingiustizia, e solo un eroe vero può porre fine a tutto questo, un eroe che, se nella genesi non sorprende, di certo nell’addestramento affascina quando il capo del Circo del Crimine (raramente nome per una banda di criminali fu più esplicativo) lo addestra a diventare un invincibile incrocio tra Udinì e Batman, altro no ordinary man che deve tutto a sé stesso, in grado di usare il suo mantello come un’arma. Una tattica abbastanza insolita, così come insolite sono le non poche sorprese che si nascondono tra un risvolto e l’altro di questa all’apparenza semplicissima trama sempre pronta a qualche inaspettato gioco di prestigio, soprattutto grazie alla presenza dei comprimari.

Sarebbe un vero crimine svelare troppo del plot e non lasciare che, capitolo dopo capitolo (ebbene sì, ogni puntata è suddivisa in strisce come un vero e proprio fumetto!), The Cape trovi la sua strada e sfidi Chess, il supercattivo di turno, con il massimo impegno e la massima solennità. D’altronde si sa: il riso abbonda sulla bocca degli stolti. Noi rimarremo serissimi. O tutt’al più ci nasconderemo dietro al mantello.
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