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Un debole per King Kong
Dopo dieci anni di duro lavoro per progettare e creare "Il signore degli anelli" una delle trilogie piu' incredibili della storia del cinema, il geniale regista neozelandese Peter Jackson passa ad un'altra grande sfida: dare vita ad un nuovo King Kong.
12.04.2007 - Autore: Claudia Panichi
Tutti gli amanti di King Kong saranno entusiasti nell'apprendere che tra breve potranno vedere le gesta del gorilla più famoso del grande schermo. E sarà l'ormai leggendario regista neozelandese Peter Jackson l'artefice del secondo remake di "King Kong", il classico che nel 1933 ebbe la prima nascita e un successo mondiale. Chi non ha mai visto e trattenuto il fiato sospeso almeno una volta di fronte all'immagine dell'enorme gorilla nero mentre afferrava Fay Ary in cima all'Empire State Building?
All'epoca le emozioni erano in bianco e nero, poi sono seguite quelle a colori del primo remake del 1976, che però non hanno mai reso le sequenze del film così spettacolari come quelle dell'originale.
Toccherà stavolta all'abile ingegno del bizzarro regista de "Il Signore degli Anelli" dare nuova vita a questo mostro enorme e distruttivo, che mette in luce un tema classico del cinema, cioè quello della natura ferita che prima o poi si prende le sue rivincite contro l'uomo.
Jackson sperava in questo remake da già circa dieci anni e finalmente la Universal ha dato ufficialmente il via al progetto. Già nel 1997 sembrava avercela fatta, ma poi il Godzilla della Sony fece ritirare i finanziamenti ai produttori. Ora finalmente riuscirà ad esaudire il sogno della sua vita e non appena terminerà la post produzione del terzo capitolo della trilogia "dell'anello" inizierà a stendere il nuovo adattamento di King Kong. Le riprese inizieranno nel 2004 per un uscita prevista nel Natale del 2005 e si svolgeranno interamente in Nuova Zelanda, dove maghi degli effetti speciali si occuperanno della creazione e nascita della creatura, e sarà Naomi Watts con ogni probabilità la prossima preda del gorilla.
Sicuramente l'ingegnosa mente di Jackson riuscirà a dare vita ad una sorprendente pellicola che si accosterà al suo cinema intelligentemente di genere, dalle emozioni più grottesche e dall'indiscutibile carica a metà tra horror e fantastico. "Nessun film è mai riuscito a catturare la mia attenzione più di King Kong" ha dichiarato Jackson in un'intervista, e aggiungendo che fu proprio il gorilla nero e quella pellicola in bianco e nero del lontano 1933 ha fargli venire in testa l'idea di fare il regista. Da lì il sogno di poter reinterpretare questo classico per la nuova era. Un regista tutto particolare che non si è mai limitato però ad un solo punto di vista deformante la realtà, che dalla sua prima pellicola del 1987 "Bad Taste" passando per "Gli strizzacervello" sino ad arrivare allo straordinario successo della trilogia Tolkeniana è riuscito a rilanciare quel genere horror con un sottile filo rosso ricco di dissezioni emozionali, voli pindarici e sottese metafore volte a scoprire il nervo più nascosto delle passioni umane.
Tanto era il suo debole per King Kong che da ragazzo si infilava una pelliccia da gorilla e spaventava gli automobilisti di Wellington. Ora potrà plasmarlo come meglio il suo abile genio gli detterà, e di sicuro la pelle del King Kong del ventunesimo secolo sarà un'emozione tutta da vedere.