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Tutte le volte di D

Drew Blithe Barrymore, diretta discendente e pronipote di Lionel Barrymore, è l'ultima esponente (per ora) di una famiglia di attori e artisti inglesi di estrema genialità, ma per lo più folli, oltre che fuori dagli schemi e tendenzialmente alcolizzati.

drew barrymore

12.04.2007 - Autore: Claudia Panichi
Si potrebbe classificare come una delle donne più vissute del cinema a stelle e strisce. A soli 29 anni vanta una filmografia così vasto e eterogeneo da far concorrenza a chiunque. Il destino di "D", questo è il suo soprannome, nata in una famiglia in cui la migliore virtù era fare cinema, non poteva essere se non quello di diventare a sua volta un'attrice. Meno banale il fatto che alla neonata non fecero perdere tempo: Ad appena 11 mesi eccola già pronta per il suo esordio davanti alla cinepresa come piccola protagonista di uno spot pubblicitario, e tra una poppata e l'altra, arriva ai tre anni esordiendo come attrice in un film per la televisione. Con già 5 anni alle spalle eccola realizzare il primo ciak per il cinema con "Stati di allucinazione". Arriva il 1982 e il suo padrino, nientemeno che Steven Spielberg , la vuole nel ruolo della piccola Gertie nel celeberrimo "ET". Da lì ha inizio un cammino in continua e frenetica salita, che la porta a soli 9 anni a diventare una stella di prima grandezza grazie al ruolo di una bambina che scatena incendi solo grazie alla forza della mente. Siamo nel 1984 e il film è "Fenomeni paranormali incontrollabili". Decisamente incontrollabile diviene però la crescita di D: il successo troppo tempestivo, la sua indole alla ribellione, il suo smisurato desiderio di crescere, diventano assieme a fama e denaro un mix micidiale. Tra i dieci e gli undici anni già fa uso di alcol e si avvicina alle droghe leggere, ma ben presto la dipendenza prende il sopravvento e si ritrova a 13 anni cocainomane. Il cinema continua a chiamarla, ma per Drew è sempre più difficile essere con la testa a posto. Cominciano a susseguirsi cure per la disintossicazione, e la sua adolescenza diventa una pericolosa altalena tra ricadute, tentativi di suicidio e pose nude su Playboy. Si sposa con l'attore Jeremi Thomas, ma l'unione dura solo 2 mesi. D è oramai un fenomeno da scoop e gossip, e il cinema comincia ad affondarla. A soli 20 anni è dimenticata da tutti. Colpa forse di un percorso a velocità massima e di una famiglia di svitati? Sta il fatto che a 19 anni, dopo essersi legata spiritualmente al Dalai Lama e aver preso coscienza della necessità di adottare stili di vita meno dissoluti, Wes Crawen la vuole in "Scream" e Woody Allen la arruola nel suo "Tutti dicono I Love You". Da quel momento rinasce una donna che ammette di averne viste di tutti i colori e ora ama ripetere come un grillo parlante "Quello che non ti uccide, ti rende più forte". Ha una casa di produzione, la Flowers Film, e non dimentichiamoci che D è stata produttrice, oltre che attrice, del film "Charlie's Angels", campione di vendite. Che dire? Chi la conosce ora stenta a credere che nei suoi 29 anni sia custodito un passato cresciuto più veloce della luce, e che questa donna candida, ingenua, un poco maliziosa, ma intelligentissima e determinata, abbia alle spalle soli pochi anni, ma così pesanti e vissuti da sembrare un'eternità. Ironizza con simpatia sul suo passato ammettendo di essere superstiziosa e un poco pessimista, tanto da essere convinta che sarebbe morta prestissimo. Ecco perchè (sostiene) voleva "andare di corsa", provare tutto finchè, compiuti i 20 anni, ha realizzato che forse di tempo ne aveva ancora e ha per fortuna rallentato il passo. Vegetariana convinta, mantiene sempre le sue congenite stranezze: ha 6 tatuaggi, non sopporta il caffè e i profumi. Ma nella Hollywood tutto fumo e poco arrosto Drew è una delle poche star a dedicarsi attivamente ad attività benefiche a al volontariato. Ora è sul grande schermo nell'esilarante commedia di Peter Segal "50 volte il primo bacio", accanto all'ex american pie man Adam Sandler. Alla vigilia dei primi 30 anni, la signorina Barrymore ha finalmente deciso di non andare più a velocità massima.