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Tredici - La recensione in anteprima della nuova serie Netflix

Sorprende la nuova serie tratta dal romanzo Young Adult di Jay Asher. Abbiamo visto tre episodi in anteprima

31.03.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Che cos'è il bullismo a scuola nel 2017? Come lo si vive nell'era di Facebook e Twitter? Esistono contromisure per gestirlo? Questi sono solo alcuni dei tanti quesiti posti da Tredici, serie originale di Netflix, tratta dall'omonimo bestseller di Jay Asher (edito in Italia da Mondadori), di cui abbiamo visto tre episodi in anteprima.

Un dramma che riesce a porre domande molto interessanti anche quando punta su dinamiche già esplorate al cinema e in TV. Il giovane protagonista è un loser preso di mira dai bulli. Un solitario che soffre a causa del suo non riuscire pienamente a integrarsi con il mondo che lo circonda. Dovrà imparare velocemente a diventare un uomo, nel momento in cui riceverà un pacco contenente alcune cassette, quei 'vecchi nastri' che utilizzavamo negli anni Ottanta e Novanta di cui la nuova generazione non conosce l'esistenza. Su questi è incisa la voce di una sua compagna di classe che due settimane prima si è tolta la vita. Una voce narrante che guiderà il protagonista lungo tredici fasi in cui scoprirà le ragioni del suo gesto estremo. 

 
Sulla carta Tredici è una serie Young Adult, uno di quei prodotti che di solito tengono lontano gli spettatori over 35. La serie però è interessata a rivolgersi a tutto il pubblico, pescandolo tanto nella parte "young" quanto negli "adult". E lo fa riuscendo a impostare un sorprendente tono tra storia teen e dramma maturo: una narrazione assicurata anche dalla presenza di Tom McCarthy dietro la macchina da presa. Il regista di grandi film come L'ospite inatteso e Il caso Spotlight, dirige qui un paio di episodi, evitando scorciatoie e fronzoli narrativi, costanemente alla ricerca di profondità e riferimenti al reale.

McCarthy e gli altri registi di questi tredici episodi (filmmaker come Carl Franklin e Gregg Araki) gestiscono con mano sicura il cambio di prospettiva dei personaggi in scena e le tante emozioni e tematiche che passano attraverso la macchina da presa: dal peso che l'età dei giovani protagonisti comporta, all'orrore con la morte fuori campo della ragazza, la cui voce dall'oltretomba ci fa pensare a un fantasma onnipresente. C'è la commedia teen, ci sono i bulli cattivi e i liceali che ancora non hanno capito chi sono veramente e cosa fare della loro vita. E ci sono anche i genitori che reagiscono in modi diversi al lutto scolastico: più li vediamo vicini ai loro figli più è difficile distinguere la persona adulta dal teenager. 



Tredici ci lascia riflettere su quanto i licei possano essere un luogo decisivo per chi ancora non ha formato la propria identità. Quei corridoi, lungo i quali si svolgono diverse scene, sono dei veri e propri campi di battaglia in cui il rischio è quello di perdere la propria personalità, giudicata dalla folla che ti circonda, pronta a immortalare la tua vergogna in diretta su Facebook.

Dopo tre episodi la voglia di fermarsi si allontana sempre di più, sostituita da una forte dose di binge watching.

Tredici sarà disponibile su Netflix a partire dal 31 marzo.
 
 
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