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Transgeneration Future

Il futuro è trans? Il concetto più estremo di metamorfosi diventa territorio di indagine della nuova serie-documentario in otto episodi che, dal 6 settembre, Cult trasmetterà in prima visione assoluta ogni mercoledì alle 22,15

Transgeneration

19.05.2009 - Autore: Seralisa Carbone
La fase post-adolescenziale? Una vitaccia, direbbero i più.
Chi non ricorda l’emblematico periodo di transizione che immediatamente catapulta nella presa di coscienza di una “crescita” che, dagli ormoni ai gusti musicali, realizzano la prima vera percezione del concetto di “cambiamento” all’interno dell’esistenza umana?

Il già complesso momento di cruciale trasformazione diventa ancor più delicato se i protagonisti hanno a che fare con qualche problemino in più, un po’ come capita a Gabbie(nella foto), Lucas, Racie e T.J, i quattro protagonisti di Transgeneration, la serie-documentario che dal 6 settembre approderà su Cult –il canale satellitare di Sky- ogni mercoledì alle 22,15, per otto episodi quanto mai “innovativi” in tema di crescita e post-adolescenza.

I post-fanciulli in questione, in effetti, non solo devono fare i conti col periodino niente male che non ha mai risparmiato nessuno, ma sono costretti a misurarsi con la propria identità transessuale proprio nel momento in cui un’altra rivoluzione investe il loro quotidiano: sbarcati all’università e abbandonata la famiglia, ora devono cavarsela da soli nel far fronte al duplice cambiamento di quotidianità e di crescita.

Transgeneration –prodotto dal Sundance Channel e diretto dal regista Jeremy Simmons- documenterà le giornate dei quattro ragazzi seguendoli passo passo, ogni giorno, tra aule, alloggi universitari, mense, amici, parenti, professori, terapie ormonali e percorsi psicologici, con un approfondimento e una sensibilità tali da fruttare il riconoscimento del GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation Media Award) come miglior documentario il 12 aprile di quest’anno.

Il futuro è dunque “trans”? Niente estremismi, ma è un fatto che non sia oltremodo possibile evitare di prendere in considerazione la specificità di talune condizioni, come neppure esitare dinanzi a realtà così evidentemente contemporanee. Un documentario è sempre l’occasione privilegiata per saperne di più, nel tentativo di ridurre la nostra ignoranza col proposito di incentivare un punto di vista auspicabilmente equilibrato: perciò, ancora una volta, buona visione a tutti.

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