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Tra tv e teatro

Ettore Bassi ci parla delle sue esperienze teatrali e televisive. Se preferisce lavorare sul palco o davanti a una telecamera.

Ettore Bassi

12.04.2007 - Autore: Teresa Manuela Plati
Tra le altre, hai avuto anche esperienze teatrali: preferisci la recitazione sul palco o di fronte ad una telecamera e quali differenze e difficoltà incontri fra i due set?   E.B.:\"Non è tanto questione di preferire luna o laltra. Sono due cose molto diverse, ma due facce di una stessa medaglia. Diciamo che quella del teatro è una disciplina vera e propria, un esercizio mentale continuo che serve perché ti riporta allabc della recitazione e allapplicazione pratica delle regole base di questo lavoro con, in più, il contatto diretto del pubblico, lodore del teatro che sono emozioni molto forti e che cercherò, sicuramente, di ripetere al più presto. Quello della televisione è un modo di lavorare, sostanzialmente, completamente diverso. Non si recita in sequenza, le scene sono tutte spezzate come in un gigantesco puzzle che devessere ricostruito in montaggio con noi attori che siamo chiamati a recitare piccoli pezzi durante i quali devi cercare di ottimizzare la recitazione, la platealità e tutte quelle cose che fanno parte dellesposizione teatrale. La recitazione per la televisione o il teatro implicano aspetti diversi che si integrano e che aiutano a giostrarsi in tecniche differenti, ma che alla fine si traducono in una maggiore consapevolezza acquisita in termini di esperienze, di duttilità.\"   Forte del mezzo televisivo cosa ti piacerebbe comunicare ai telespettatori e, in questo senso, cè un progetto che desideri realizzare?   E.B.:\"Mi interessa molto riuscire a comunicare la sincerità e freschezza di un personaggio...e di una persona assolutamente normale, che fa il proprio lavoro con serietà, semplicità, impegno pur proponendo a volte messaggi importanti e sono queste, spero, le caratteristiche che trapelano dai lavori in corso sui quali sono completamente concentrato anche perché richiedono grande impegno e stanno andando piuttosto bene. Se devo essere sincero, mi sembrerebbe pretenzioso da parte mia pensare a progetti futuri, guardare oltre. Allo stato attuale, lunico progetto che ho è quello di riuscire a non incastrarmi, identificarmi in un solo ruolo e, al contempo, non perdere identità interpretandone di diversi: posso fare lattore perché mi hanno impiegato nel ruolo di Maresciallo per \"Carabinieri\" e magari, il giorno dopo, condurre come presentatore un programma di varietà e, ancora, interpretare una commedia musicale al teatro. Questo è sicuramente il mio progetto generale o, perlomeno, quello che appagherebbe il mio impegno.\"
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