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Top five: li avevamo tanto amati

Ci hanno tenuto compagnia durante il 2010, e per i serial maniaci si sono rivelate indispensabili...

Matthew Fox in Lost

31.12.2010 - Autore: Valeria Roscioni
L’estate sta finendo, un anno se ne va, sto diventando grande… così cantavano i Righeira nel loro celeberrimo tormentone estivo senza contare che, effettivamente, l’anno che se ne va è un’immagine decisamente più dicembrina. E cosa porta con sé, questo 2010 pronto alla dipartita, nella grossa valigia che gli abbiamo preparato con nostalgia? Una cosa è certa: un bagaglio di serie non poteva mancare.
Ecco i cinque serial che per attesa, chiacchiericcio, successo di pubblico e qualità si sono meritati di salire sul podio.

Glee

5) Singing (not in the rain)
La Fox ce lo ha fatto trovare sotto l’albero il Natale scorso e sono state subito scintille (non solo per
via della porporina sull’albero): Glee ha conquistato la maggior parte del pubblico invadendo le case con la sua verve e la sua estetica curatissima. Ringraziamo Lea Michele & Company per averci insegnato che credendo in noi stessi possiamo arrivare ovunque… a patto che riusciamo a tirare bene a lucido la nostra confezione. Parola di ex perdenti!

Lost

4) We Lost a Friend
Lo abbiamo atteso tutti per sei lunghissime, sterminate, stagioni: persino chi non ha seguito la serie puntata per puntata in modo compulsivo ossessivo, ammesso che esista, moriva dalla voglia di venire a conoscenza del finale segreto di Lost, della rivelazione per antonomasia. Certo non c’è stata altrettanta unanimità nel giudicare il mistero dell’isola, forse anche perché l’aspettativa era tale che neanche l’ultimo Segreto di Fatima avrebbe potuto reggere il confronto. J.J. Abrams ha scritto una pagina indelebile e ci ha resi tutti più pazienti.

Romanzo Criminale

3) Non tutti siamo più buoni
Di certo non la Banda (che al contrario di Dio non perdona). Dopo il successo travolgente della prima stagione, i dieci episodi conclusivi di Romanzo Criminale hanno consacrato la serie come uno dei migliori serial, se non il migliore, di casa nostra. Il ritmo è stato mozzafiato, gli eventi si sono susseguiti e la caduta è stata talemente clamorosa che possiamo ancora udire il tonfo sordo, e i numerosi spari, nelle nostre teste. Certo il romanzo non è stato rispettato come in precedenza, e il finale poteva conquistare di più ma resta un’intera antologia di frasi indimenticabili.

The Pacific

2) La Messa è finita andate in… The Pacific

Se Steven Spielberg e Tom Hanks si uniscono alla HBO, di nuovo, è fin troppo semplice definire questo team come una sorta di sigillo di garanzia che permette di avvistare un buon prodotto anche senza scartare il pacchetto. Si chiama affidabilità. Per questo gli estimatori di Band of Brothers sono corsi a rivivere la Seconda Guerra Mondiale insieme ai soldati di The Pacific e hanno ribadito un’antica regola di vita: squadra vincente non si cambia!

The Walking Dead

1) Dead Man Walking

O meglio The Walking Dead, la più grande scoperta che le prime settimane dell’ultimo trimestre ci abbiano regalato. Citazionista ma innovativo, ispirato all’omonima serie di fumetti di Robert Kirkman, TWD in sei episodi ha dimostrato di essere un degno erede pronto a salire sul trono del cult che la conclusione di alcune serie aveva reso vacante. Suspance, paura del prossimo e dei propri più bassi istinti: Frank Darabont ha fatto centro. Mamma lo diceva sempre di non uscire quando fa buio.