Distribuito da Metacinema arriva il prossimo 4 febbraio nelle sale italiane “Tokyo Godfathers”, terzo film di Satoshi Kon, dopo “Millennium Actress” e “Perfect Blue”. Kon ha scelto di fare il remake del film di John Ford del 1948 trasferito sulle strade di Tokyo, e quello che ne risulta è un prodotto interessante.
E’ Natale e nevica su Tokyo. Da qualche parte a Shinjuku, tre esuberanti senzatetto si fanno compagnia. Sono Gin, ex ciclista alcolizzato, Hana, ex travestito e Miyuki, una ragazza scappata di casa. Mentre i tre rovistano tra mucchi di spazzatura per cercare qualcosa da salvare odono i pianti di un bimbo, e tra i rifiuti scorgono una neonata.
Gin propone subito di correre alla polizia e consegnare la bimba abbandonata, ma Hana, che aveva sempre sognato di essere madre, decide di tenerla e di chiamarla Kiyoko.
Aiutati da un biglietto da visita e da qualche fotografia, gli improbabili componenti di questa strana famiglia iniziano il viaggio alla ricerca della casa della bambina. Ma questa inaspettata odissea tragicomica e delicata li aiuterà anche ad entrare nel cuore delle loro storie personali.
I protagonisti di quest’ultimo film di Sotoshi Kon sono i senzatetto, una realtà di tutti i giorni, anche se quà e là nel corso della storia sopraggiungono effetti soprannaturali e un pizzico di magia. In effetti, Kon e il co-sceneggiatore Nobumoto usano una serie di effetti speciali e di coincidenze per mandare avanti la storia.
Ma la magia di Kon ha anche trasformato i tre in persone brillanti e calorose e sono probabilmente le ultime persone che potrebbero costituire una famiglia: non possiedono nulla ma proprio per questo sono in grado di trovare la felicità. L'universo di “Tokio Godfathers” svela la realtà metropolitana e l’essenza della felicità, che spesso noi non siamo in grado di cogliere.
Il film è indirizzato ad ogni tipo di pubblico. “Tokio Godfathers” è una storia gradevole anche se i tre protagonisti hanno un grosso problema da risolvere nel passato e sono i principali responsabili della situazione in cui si trovano. E il personaggio di Kiyoko viene utilizzato, dagli autori, come effetto del conseguente cambiamento nella vita di Gin, Hana, e Miyuki. Come descritto all’inizio, non siamo di fronte a tre persone con un passato idilliaco. Apparentemente i tre sembrano odiarsi ma si rendono conto che per avere almeno una probabilità di sopravvivere è necessario che rimangano uniti.


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Tokyo Godfathers
Arriva il film made in Japan "Tokyo Godfathers" diretto da Satoshi Kon, dal 4 febbraio nei cinema di tutta Italia.

19.05.2009 - Autore: Francesca Camerino