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Tiffani Thiessen si racconta

Tiffani Thiessen torna in tv con "White Collar" e ci descrive la sua esperienza in questa chiacchierata.

Tiffani Thiessen

06.04.2010 - Autore: La Redazione
Kelly Kapowski, cheerleader di “Bayside School”, Valerie Malone, ninfetta cattiva di “Beverly Hills 90210”, e adesso Elizabeth Burke, che in “White Collar” è la mogliettina solerte e autonoma di Peter, l’agente FBI che si mette a collaborare con un genio della truffa. Tiffani Thiessen torna in tv e ci racconta la sua esperienza.

Cosa puoi dirci a proposito del tuo personaggio?
T. T. Ok, penso che tutti quanti avete conosciuto i ragazzi e io posso chiamarli i ragazzi perché sono l’unica donna dello show. Quindi sono conosciuti come i miei ragazzi. Interpreto Elizabeth Burke, la moglie di Peter, che è interpretato da Tim DeKay, un agente FBI che indaga sui crimini dei colletti bianchi. Io ho una mia compagnia che pianifica affari e quindi organizzo tutti quei party per giornali e per magazine come Vogue.

Come mai hai deciso di interpretare il ruolo?

T. T. Ho già interpretato il ruolo di una moglie. Sono sposata da quattro anni e mi sono concentrata soprattutto sulla mia vita personale negli ultimi anni. Volevo tornare a lavorare. Mi piaceva il ruolo ma, a parte questo, adoravo il progetto. Non ho mai fatto uno show per la TV via cavo. Ho sempre partecipato a serie mainstream e finora è stata una bellissima esperienza perché c’è tanta passione in questi progetti. E poi è uno di quegli show che amo guardare in TV, un pò “Il caso Thomas Crown” e un po’ “Ocean’s 11”, un genere di film che adoro e penso che sia molto interessante vedere una storyline di genere espandersi in uno show settimanale.

Come mai hai tolto Amber dal tuo nome?
T. T. Sapete, è divertente. Tutti continuano a chiedermelo. L’ho fatto più di dieci anni fa. E ancora mi fanno questa domanda. Non c’è una ragione specifica. I miei genitori non mi hanno mai chiamata Tiffani-Amber. Quel nome veniva dai miei nonni ed era importante tenerlo per intero. Ma crescendo nessuno più mi chiamava così.

Quante persone vengono ancora a parlarti di Beverly Hills e Bayside School?

T. T. Succede tutti i giorni della mia vita. E non mi lamento. È stata una manna dal cielo. Non sono un’attrice che vi dirà: “Oh è una cosa orribile. Sono rimasta prigioniera di quei personaggi”. Sapete, di certo ci sono stati momenti difficili, ma allo stesso tempo mi reputo fortunata di aver lavorato a quelle serie. E fortunata di aver lavorato con gente che mi piaceva.
Del cast di Beverly Hills sento ancora Jason Priestley. È il mio vicino di casa e conosco i suoi bambini, siamo davvero davvero legati. Abbiamo un piccolo gruppo di amici, così piccolo che ci consideriamo una famiglia.

Cosa ne pensi del nuovo 90210?
T. T. Ho soltanto visto l’episodio pilota e un altro episodio quando ero a casa con l’influenza e facevo zapping. Non è che si tratti proprio del tipico show che amo guardare. Non l’ho mai visto nemmeno quando ci recitavo io. Tutti quei ragazzi del cast comunque sono carini e adorabili e auguro loro il meglio.

Cosa ti piace dunque guardare in TV?
T. T. Sapete io e mio marito guardiamo tanti documentari. Tantissimo History Channel e mio marito è un fanatico dei pesci e degli squali. Quindi guardiamo tanto National Geographic. Guardo anche “American Idol”, lo adoro. Uno show bellissimo. Per il resto guardiamo tanti film. Amiamo le pellicole indipendenti e andiamo in un piccolo teatro che non è lontano da casa nostra. Ci andiamo spesso.

Lavorare in TV quanto è cambiato rispetto a dieci anni fa?
T. T. Tantissimo. All’epoca non c’era nemmeno internet. E adesso ho appena fatto questa cosa su “Funny Or Die”… su Twitter, in meno di una settimana, milioni di persone lo hanno visto!

Pensi che fosse più facile senza internet?

T. T. Penso di sì perché era un lavoro molto più asciutto. C’erano i paparazzi, ma nulla era come oggi, non erano così aggressivi.

Hai lavorato come regista? Preferisci stare dietro le quinte o stare on-screen?

T. T. Non saprei cosa è meglio. Dietro la macchina da presa o davanti è diverso. È stato bellissimo dirigere e sperare e volere sempre il meglio. Mi auguro di dirigere un progetto che potrebbe diventare un film. Dovevo girarlo prima, ma poi è arrivato questo progetto. Quindi speriamo nell’anno prossimo. Ho sempre voluto dirigere e ho amato ogni singolo momento di questa cosa, perché si impara molto di più sugli attori, anche se io sono sempre stata un’attrice che osservava e studiava. E poi c’è la fase di montaggio… dove puoi cambiare letteralmente la performance di un attore. È una cosa incredibile. E poi ovviamente ci sono gli effetti speciali… pazzeschi!

Puoi parlare del rapporto tra il tuo personaggio e il marito nella serie?
T. T. Nell’episodio pilota hanno fatto in modo di non svelare troppo su come il mio personaggio si guadagna da vivere. Sono stata io ad andare dallo sceneggiatore a parlargli dell’idea dell’organizzatrice di eventi. Stavamo girando a New York City che nel nostro show è come un vero e proprio personaggio. Una cosa alla “Sex and the City”. Vi dico in segreto che ho sempre voluto fare l’organizzatrice di eventi. E quindi amavo questa idea.
Ma il rapporto tra Peter e Elizabeth… hanno marchiato la loro relazione come ottima e salutare. E mi piace perché sento la stessa cosa con mio marito. In TV e nei film vedete sempre i problemi e invece questa volta volevo mostrare ciò che veramente funziona in tante famiglie e il fatto che i coniugi riescono perfettamente a comunicare e ad essere complici.

Dall’episodio pilota si direbbe che tutto si focalizza di più sulle relazioni maschili...
T. T. Sì. Ma lo show è proprio incentrato su due uomini. E io ho scelto di interpretare il ruolo anche perché così non avrei lavorato tutti i giorni, sedici ore al giorno. Sono venticinque anni che faccio questo lavoro ed è una cosa carina non caricarti tutto il peso sulle spalle. Amo il mio personaggio ed è la prima volta che interpreto qualcuno della mia età, una donna sposata che mi somiglia tanto. Ho sempre interpretato la ragazza cattiva, quella che aveva problemi… e stavolta è stato bello avvicinarmi di più al mio mondo.

Hai detto che questa esperienza è stata come un ritorno. È stato difficile?

T. T. Non è che non lavoravo da quattro anni. Non lavoravo full-time. L’ultima serie che ho interpretato si chiama “A proposito di Brian” e non so se è mai stata vista oltreoceano. Certamente mi annoia non lavorare, ma questa è la prima volta che torno a farlo full-time, e per la prima volta fuori Los Angeles. Sarà un’esperienza dalla quale imparerò molto.
Non ho più vent’anni e non sono più single, la mia vita è andata avanti. Sono sposata e mio marito è a tremila miglia di distanza, ci vediamo il più possibile. Questo è un nuovo capitolo della mia vita.