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The Pills: intervista agli autori

Alla vigilia della trasmissione dell'episodio "La Banda de Roma Sud", Film.it intervista gli autori di The Pills: Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi Di Capua

The Pills - Luca Vecchi - Luigi Di Capua - Matteo Corradini

23.07.2012 - Autore: Alessia Laudati
E' la sketch comedy dell'orgoglio da Roma Sud che oltrepassa i confini della periferia per parlare con surrealtà, humor nero e ritmo, di sottoculture e stereotipi. Abbiamo incontrato i tre autori di The Pills, Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi di Capua. Un'intervista diventata un pranzo accelerato da quantità industriali di caffeina contenuta in Coca Cola al vetro e finita con un gelato. In mezzo, i tre autori di The Pills, molto amici, spontanei, assolutamente sinceri e indisciplinati. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Quando è nato il progetto The Pills, c'era l'incoscienza dell'opera prima, adesso avete molte persone che vi seguono e mercoledì 25 luglio avete organizzato una proiezione pubblica al Circolo degli Artisti di Roma dell'episodio La Banda de Roma Sud, che pensate di fare nel futuro?
Luca: Pensavo di morire di overdose.
Matteo: Voglio andare in overdose una serie di volte, poi morire. Quando avremo voglia finiremo la serie, per ora di gente che ci vuole dare i soldi ce n'è parecchia ma nessuno ce li dà veramente. No, in realtà quello che faremo sarà fermarci per settembre e ottobre, e vedere cosa si può realmente fare per una seconda stagione, calcolando soldi e mettendoci pure a scrivere, regolando i personaggi. Capire cosa vogliamo fare e vedere come realizzarlo.
Luigi: Sì regolamentare l'insieme e dare una struttura di produzione.

Adesso come vi organizzate, chi è che scrive?
Matteo: Ideiamo tutti e tre, Luigi concretizza in forma di sceneggiatura e Luca gira.

Quanto vi somigliano i personaggi di The Pills?
Matteo: Al novantanove per cento. Certo c'è qualche elemento assurdo, tipo Matteo ha l'Aids, non è possibile.

Potete anche parlare anche un po' male dei presenti se volete

Matteo: Guarda, nelle interviste va a finire che ci insultiamo sempre una cifra e vorrei un attimo far smettere questo trend. I personaggi di ThePills ci assomigliano in buonissima percentuale, quello che non ci somiglia è l'estremizzazione, spingi la personalità ai massimi sistemi.
Luigi: L'idea è quella, prendere due lati del carattere, poi non è che siamo esattamente così però ci riesce bene perché non essendo attori...
Matteo: Ci assomigliano ed è per questo che anche non essendo attori, funzioniamo recitando.

Non siete attori, ma recitate spesso faccia a faccia davanti ad un tavolo, non è facile, quanto vi ha aiutato essere amici per i tempi comici?
Matteo: Significa tutto, perché sappiamo esattamente come dire le cose per fare ridere.
Luigi: Noi abbiamo affinato i nostri tempi comici non davanti ad una telecamera ma cazzeggiando, giocando al rilancio della battuta.
Matteo: Meglio di Spinoza. A dire la cosa più estrema.
Luigi: A dire la cosa più estrema fino all'assurdità del volo.
Luca: Fino a quando non rimane più nulla da dire.

Tra la vostra tipologia di pubblico, avete persone da tutta Italia, anche se l'ambientazione è molto romana, e anche come età siete seguiti da persone più adulte rispetto al tipo di storie che raccontate, relative al mondo giovanile, per questo vi hanno definito intergenerazionali, cos'è secondo voi che è piaciuto un po' a tutti?
Matteo: Io, sono piaciuto io.
Luca: Ma credo principalmente le tematiche più apprezzate che io attribuisco a Luigi di Capua, come per l'episodio sulle Hogan, è lui lo Zeitgeist, lo spirito del tempo.
Luigi: Io penso che la nostra comicità sia trasversale nel senso che noi come persone apparteniamo a tutte le sottoculture giovanili e a nessuna in particolare. Abbiamo sempre frequentato ambienti uno diverso dall'altro.
Luca: Io nessuno.
Matteo: Io tutti.
Luigi: Sì. Io idem. È questo ci ha aiutato a livello inconscio lavorando sulla comicità. Non ci pensi che quella determinata cosa può far ridere un determinato tipo di pubblico. A noi piacciono molti tipi di comicità, per dire Pozzetto ci piace, come ci piace Moretti, Monthy Python, i comici americani, la slapstick comedy. In effetti il discorso della trasversalità del pubblico è presente. Perché anche persone di quarant'anni stanno in fissa con The Pills. Quindi uno se lo domanda.

Lo sapete che Aurelio De Laurentiis, ha annunciato che non produrrà più cinepanettoni? Visto che voi avete inglobato la definizione di altri: “cinepanettone con la barba”? Vi dispiace?
Matteo: Sticazzi.
Luca: Non ti preoccupare lo riportiamo in auge noi.

The Pills

Potete dire qualcosa su “La Banda di Roma Sud”,  la prossima puntata della serie?
Mentre tutti e quattro mangiamo da uno stesso piatto collettivo, Luca mi suggerisce di usare la forchetta di Matteo, di stare tranquilla che non ha l'Aids (come nell'episodio Le Solite Scuse n.d.r.)
Matteo: No la puntata sarà ispirata per costumi e modus di recitazione alla criminalità anni '70...
Luigi: E' una parodia di Romanzo Criminale.
Matteo: Non è la stessa cosa.
Luigi: Ma come, c'è il Libanese?
Matteo: Secondo me è riduttivo dire che è una parodia.

Ma che personaggi interpretate?

Luigi: Ti raccontiamo la premessa. Ci finisce l'erba e dobbiamo ricomprarla.
Matteo: Però è domenica d'estate, la gente è disperata, tipo lecca per terra nei parchetti.
Luigi: Sì e da pischelli fomentati di periferia ci fomentiamo come i pischelli di Romanzo Criminale.
Matteo: Come i ragazzi di Gomorra, che sparano fomentati, è quella l'idea, la sua accezione più ridicola.
Luigi: Sì il fomento, da “pijamose Roma”.

Ora mi viene in mente la polemica che c'è stata su Romanzo Criminale, che era una serie  incosciente ed invitava all'emulazione, dove era presente troppa fascinazione per la violenza, era giusta? Anche voi trattate temi forti...
Luigi: Assolutamente non la capisco.
Luca: Ci stanno un sacco di coglioni in giro.
Matteo: Perché io mi devo occupare dei coglioni. Se tu vai segui un modello del genere, è giusto che la società ti strumentalizzi. Io e Luca siamo per la responsabilizzazione dei soggetti, io dico una cosa, tu prendila come vuoi. Se io voglio fare una puntata parlando dell'Aids, dove uno ha l'Aids, la faccio, perché no.
Luigi: Noi di quello che facciamo ci prendiamo la responsabilità ma non viene da noi la tutela. Sono la famiglia e gli altri agenti sociali che tutelano il ragazzino prima.

A questo punto siamo alla quinta bottiglietta di Coca Cola. Parliamo sempre più veloce

Luigi: Paradossalmente seguendo la televisione, non scendi in strada a spacciare ma cominci a ballare per Amici. E' peggio.

Infine, cosa vi piace da spettatori, sia al cinema che in televisione?
Luigi: Mad Men, Louie, Breaking Bad su tutte. Al cinema l'ultima cosa figa che ho visto, Drive.
Matteo: Aggiungerei, serie animate. Soprattutto per Futurama e South Park, le ultime serie stanno facendo cose molto divertenti. Mi piace Lars Von Trier, mi è piaciuto Melancholia, e poi David Lynch, e Zack Snyder. Poi 300 è un filmone. L'ho visto cinque, sei volte. Come Watchmen.
Luca: a me piacciono i blockbuster di livello. 300 è un film low budget e a volte si vede. Quindi Fast and Furious, mi piace Edgar Wright, Hot Fuzz. 
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