The Guru

Regia Daisy Von Scherler Mayer Con Jimi Mistry, Heather Graham e Marisa Tomei   Soltanto un guru avrebbe potuto prevedere il destino di Ramu Gupta (Jimi Mistry) giovane insegnante di danza indiano attirato dalle luci di Broadway dall'altra parte del mondo. Convinto da un amico che gli prospetta un attico a New York e una Mercedes rossa, l'ingenuo ballerino decide di inseguire il suo personale sogno americano. Ma la strada del successo nella Grande Mela non è poi così facile da trovare. Infatti il simpatico Ramu, che sogna di diventare un attore famoso finisce per fare il cameriere in un ristorante indiano. Le cose cambieranno quando dopo un esilarante provino (in cui fa il verso a Tom Cruise) Ramu viene scelto per un film a luci rosse. L'ingenuo Ramu ovviamente non capisce in che set è capitato e nonostante la bella partner Sharonna (Heather Graham) non riesce a girare neanche una scena del film. Disperato e senza lavoro Ramu si presenta ad una festa che il suo ex-capo ha organizzato per Lexi (Marisa Tomei) una miliardaria fanatica di terapie New Age. Quando il guru ingaggiato per la serata crolla ubriaco, Ramu ha l'occasione della vita. Dopo qualche secondo di esitazione Ramu cita alcune parole che l'attrice porno Sharonna gli aveva sussurrato per liberarsi dalla sue paure sessuali. Come per incanto le parole di Ramu sconvolgono positivamente la festa e l'ingenuo indiano si trasforma nel Guru del sesso. E mentre Lexi, innamoratasi del Guru, divulga a New York il nome di Ramu, l'ex insegnante di ballo cerca di rintracciare Sharonna per altre perle di sagezza. Si apre cosi per il Guru del sesso la strada per la fama e per la ricchezza fino a che Ramu non si troverà di fronte ad una scelta....   Bollywood incontra Hollywood grazie alla coppia formata dalla bellissima Heather Graham (Bowfinger) e dal talento comico di Jimi Mistry esploso grazie al successo di East is East. L'idea del film è molto semplice, ma la sceneggiatura non è mai banale. Molti sono i momenti comici grazie alla sottotrama dei film porno con una serie di gag a doppio senso. E c'è anche un certo gusto del kitsch, grazie alla ricchezza cromatica dei vestiti indiani e allo sfarzoso e luccicante mondo del jet-set newyorchese, che arricchisce l'immagine del film.