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The Following: finale tra sorprese e sacrifici

Abbiamo visto in anteprima l'ultima puntata della serie. Si va verso la prossima stagione rinunciando a protagonisti importanti e con un finale in crescendo.

The Following: finale tra sorprese e sacrifici

30.04.2013 - Autore: Mattia Pasquini
Quindici settimane dopo, l’inseguimento ha termine. The Following (anche se il termine gioca con il riferimento ai seguaci della setta criminale) si conclude con l’inevitabile redde rationem. Joe Carrol (James Purefoy) e Ryan Hardy (Kevin Bacon), uno di fronte all’altro; eroe e villain si scontrano per l’onore (o meglio, la vita) della donzella.

Ma l’ultimo capitolo del libro che Joe ha continuato a scrivere durante tutta la serie ha le donne al centro.
A partire dalla Debra Parker che abbiamo lasciato sepolta viva in una cassa di legno nel bosco. Ennesimo conto alla rovescia per una storia che ha fatto della corsa contro il tempo la propria cifra stilistica, e che – al grido di “please, hurry!” – continua a farlo.

Nel rush finale, le linee narrative si intrecciano e convergono, come detto. Ma l’iniziale alternanza di bosco e mare, dove Joe tiene prigioniera Claire, ha un fascino particolare. E corrisponde alla convivenza – altro tratto distintivo di questo The Following – di pulsioni efferate e costruzioni intellettuali.
Ma ormai, ferito e braccato, anche il cervellotico Carrol sta perdendo la pazienza e sembra meno interessato alla vena creativa e al libro quanto più alla pelle e all’obiettivo finale.

Senza scivolare nello spoiler (ma fate attenzione, la lettura potrebbe permettervi delle deduzioni non desiderate), il confronto di cui si parlava rivela un Joe molto sensibile a certe critiche, fondamentalmente legate alle sue capacità di scrittore e al suo realizzarsi come creatore.
Ma, a meno di una improvvisa pazzia degli sceneggiatori o di un brusco ripensamento della produzione, un personaggio del genere non può rivelarsi così misero.
E allora il dubbio che tutto sia organizzato, “già scritto”, gli va concesso. Che tutto sia l’ennesima recita. L’ennesima partita a scacchi, con lo spettatore prima di tutto. Al quale anche una regia furba mette sotto gli occhi indizi apparentemente troppo evidenti per poterci credere; e soprattutto un finale troppo aperto, prevedibile nella sostanza, ma imprescindibilmente condizionato dalla necessità di proseguire nella serie.

Una seconda stagione, infatti, è già in corso di realizzazione, e se ne promette una terza, probabilmente conclusiva per gli impegni lavorativi di Kevin Bacon, poco propenso a farsi ingabbiare in un personaggio televisivo, per quanto di successo.

Son sempre le politiche della rete a comandare, d’altronde. Una considerazione che azzera ogni spoiler e affossa ogni colpo di scena. Che, vi assicuriamo, non mancheranno nemmeno in una quindicesima e ultima puntata – tra Rodrigo Cortés e Dexter Morgan – nella quale la parola chiave, ostentata e ripetuta, è “prevedibilità”.
Un inseguimento che non potrà non continuare, a prescindere da (e in considerazione di) ciò, spostandosi sui ‘Followers’ magari… anche se non è dato sapere in che misura, visto che gli ultimi 5 minuti metteranno in crisi ogni vostra supposta previsione e la scena finale vi lascerà a bocca aperta.
Per qualche mese.