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Stefania Rocca

Partendo dalla distinzione tra attrici di talento e attrici di razza, Stefania Rocca appartiene senz'altro alla seconda categoria. Se avevate qualche dubbio, guardatela nel film dei fratelli Taviani, "Resurrezione".

resurrezione foto

14.01.2002 - Autore: Adele De Gennaro
Partendo dalla distinzione tra attrici di talento e attrici di razza, Stefania Rocca appartiene senzaltro alla seconda categoria. Se avevate qualche dubbio, guardatela nel film dei fratelli Taviani, Resurrezione, in onda su Raiuno il 14 e 15 gennaio in prima serata. Già dalle prime inquadrature, riconoscerete uninterprete di grande spessore: soltanto lei poteva essere Katiuscia, una prostituta sedotta in gioventù e condannata ai lavori forzati in Siberia. E non fatevi ingannare dal trucco di scena: il dolore, lo sguardo e la discesa negli abissi dellanima di questa donna non sono il frutto del make-up, ma della straordinaria mobilità espressiva di Stefania Rocca, straordinaria e perfetta. Capace di scavare nel personaggio fino a farsi male, lattrice torinese non è affatto algida o dura come suggerisce la sua immagine di diva digitale, tuttaltro.   Crede che Katiuscia possa essere considerato un personaggio moderno?   S.R.: \"In Resurrezione la modernità è nella storia damore, nel confronto tra un uomo e una donna. Non tutte le storie damore sono fantastiche, anzi ci sono sempre dei momenti di disequilibrio. La contemporaneità di Katiuscia è nel sentimento: la sua è una storia damore travagliata che le permette di crescere, di riportare i fantasmi fuori dagli armadi e di risolverli\".   Qual è stata la difficoltà maggiore nellinterpretare Katiuscia?   S.R.: \"Per me è stata la scena della seduzione. Ero molto preoccupata perché è difficile riuscire a ritrovare la stessa ingenuità di una ragazza vergine. Ecco, restituire questo tipo di fragilità, questo suo sentirsi completamente diversa, non ancora donna, è stata la scena più difficile. Devo dire che nel momento in cui mi sono staccata, proprio mentre giravamo, mi sono messa a piangere e lì mi è ritornato indietro tutto: la mia paura della prima volta, il timore di non piacere, tutto quello che poi succede nella vita. E stata unemozione talmente forte.. Così è nata la scena in cui, inseguita da Dimitri, corro a rannicchiarmi in un angolo\".   Oggi è arrivata ad un livello della carriera in cui si può permettere di scegliere o di rifiutare certi film...   S.R.: \"Io non penso che sia il livello a darti la libertà di scelta. Fin dagli inizi della mia carriera ho sempre cercato di scegliere perché nel momento in cui scegli vuol dire che a monte cè unenergia, un entusiasmo nel creare i tuoi personaggi indipendentemente da quanto ti pagheranno e da tutto il resto\".   Sul piccolo schermo non la si vede molto. Le ha creato dei dubbi il fatto che Resurrezione fosse un progetto televisivo?   S.R.: \"Non mi sono mai posta questo problema e anche in questo caso non ho mai pensato alla distinzione tra cinema e Tv. Non mi interessa lavorare in fiction a lunga serialità, perché già in partenza so che la qualità è minore, ma quando mi arrivano dei progetti e leggo la sceneggiatura, se mi va bene e mi piace, non ho nulla in contrario anche se si tratta di televisione\".   Pochi mesi fa ha finito di girare Casomai, il nuovo film di Alessandro DAlatri. Qual è il suo ruolo?   S.R.: \"Finalmente lavoro in una commedia italiana, non si possono fare solo film dautore! E la mia prima commedia e il mio è un personaggio diversissimo da quelli che ho interpretato fino adesso: sarò una mamma e una moglie, ma anche una donna moderna e dolce. Il film ruota storia damore tra me e Fabio Volo, laltro protagonista, ma è anche su come gli altri interferiscono nella tua relazione, qual è il tuo rapporto quando fai parte di una coppia e vieni visto come coppia, come si rapportano gli altri a te e viceversa te con loro. Ecco, è soprattutto un film sulle interferenze nellamore degli altri\".   Ultimamente aveva parlato di un progetto che coltiva da diverso tempo: dirigere un lungometraggio.   S.R.: \"E vero, ma se il progetto andrà avanti non sarò da sola ma sarò alla regia con il mio compagno, Bernardo Barilli Vorrei raccontare una storia damore di due ragazzini, tratta dal libro Lila dice e abbiamo deciso di girarlo insieme per mantenere i due aspetti, quello delluomo e della donna, anche nel film. Ovviamente la protagonista non sarò io, sono troppo grande per il ruolo di una ragazzina\".   Quali sono i registi italiani con cui ti piacerebbe lavorare?   S.R.: \"Mi piace molto Marco Tullio Giordana. I suoi film, da Pasolini a I cento passi, hanno una bella visione senza essere troppo marcata e gli attori che sceglie sono molto bravi. E poi, parlando di vecchia generazione, chiaramente Bernardo Bertolucci. Ecco, non credo che andrei daccordo con un regista come Muccino. Io sono una che va giù, in profondità, lui è uno che sale, resta in superficie. Tra laltro abbiamo anche lavorato insieme tanti anni fa in un cortometraggio, quello che gli ha permesso da fare il suo primo film Ecco fatto, ma non mi è piaciuto come si è comportato con me\".   Amori letterari: oltre Katiuscia di Tolstoj, ci sono altri personaggi che ti piacerebbe portare sullo schermo, sia al cinema che in Tv?   S.R.: \"Mi piacerebbe molto poter fare la principessa Sissi, una figura affascinante\".      
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