Un grande classico della commedia italiana torna stasera su Rete 4: ecco perché, qualunque cosa facciate a Ferragosto, che siate al mare, in montagna o su un'isola deserta, non potete perdervi Febbre da cavallo.
Il film. Febbre da cavallo racconta, con una struttura episodica tipica del cinema comico italiano degli anni '70, le peripezie di tre amici truffatori e scommettitori incalliti: Mandrake (Gigi Proietti) è un attore e indossatore al verde, dotato di grandi doti da trasformista; Er Pomata (Enrico Montesano) è un disoccupato mantenuto dalla sorella, capace di ricordare a memoria nomi di cavalli e fantini; e Felice (Francesco De Rosa), guardamacchine abusivo che si fa trascinare spesso nelle disavventure dei tre.
Dietro le quinte. Il film fu prodotto da Roberto Infascelli, che propose a Steno la regia dopo avergli già affidato quella de La polizia ringrazia. Ci vollero alcuni anni prima che Steno accettasse, e nel frattempo il soggetto di Massimo Patrizi fu rimaneggiato, e trasformato da un dramma di denuncia sulla dipendenza da gioco alla commedia che tutti conoscono. Steno chiese aiuto al figlio Enrico Vanzina, frequentatore del mondo delle corse, per scrivere la sceneggiatura insieme ad Alfredo Giannetti. Vittorio Gassman e Carlo Verdone vennero considerati per i ruoli di Mandrake e Pomata, ma alla fine Steno preferì Proietti e Montesano. Febbre da cavallo passò quasi inosservato nei cinema dell'epoca, e deve la sua statura di cult alla successiva riscoperta in TV.
Perché vederlo. Perché è un vero classico, ancora oggi esilarante. Il frutto di un'epoca in cui il cinema italiano era ancora in grado di offrire prodotti leggeri e popolari, ma capaci di entrare nel gergo e nella cultura popolare. E poi si ride molto, lo abbiamo già detto?
La scena da antologia. Sono molte, ma la scena che rimane più impressa è quella in cui Mandrake gira lo spot del “whisky maschio senza fischi”. Gigi Proietti al suo top.
Dove e quando. Su Rete 4 alle 21:15.
