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Stasera in TV 8 ottobre: Everest, Jake Gyllenhaal e i rischi dell'alpinismo da dilettante

Dall'autore di Resta con me un'altra storia che mescola adrenalina e emozioni forti

Everest

Everest

08.10.2018 - Autore: A.L. 
Da Venezia, dove il film è stato presentato nel 2015 come pellicola di apertura della Mostra, all'Everest, la montagna altissima che non smette di suscitare un senso di sfida e di terrore nell'immaginario comune e in quello di chi vuole a tutti costi scalarla per la prima volta.

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Everest di Baltasar Kormakur è un esempio di come il cinema di sopravvivenza incontri una sensibilità d'autore più vicina ai cineasti europei che ai survivor movie hollywoodiani. Il regista islandese ha dato ultimamente prova di sapere come conciliare bene i due aspetti in Resta con me, la storia di un naufragio con protagonista Shailene Woodley, ma già con Everest nel 2015 aveva dimostrato il suo indirizzo di cinematografia puntuale e piena anche di riflessioni sulla società e sui rapporti interpersonali.



Il film. La storia è quella, nuovamente ispirata a una storia vera, di una spedizione sul celebre Monte che provoca non poche complicazioni. Eppure le riprese vertiginose, il ritmo emotivo che sale sono anche un modo per raccontare come l'incremento delle spedizioni turistiche sull'Everest, spesso composte da alpinisti poco esperti, stia provocando rischi per tutti. C'è da una parte un film classico, fedele al racconto dell'infelice spedizione avvenuta nel 1996 e il suo tentativo di volersi concentrare sul momento in cui gli uomini devono per forza trovare il coraggio di sopravvivere, dall'altra un tentativo di farsi film più politico. C'è un capogruppo interpretato da Josh Brolin, la guida spirituale della spedizione e un più ipotetico anti-eroe alpinista interpretato da Gyllenhaal ma quello che vediamo alla fine è un gruppo le cui dinamiche vengono ben approfondite e studiate. Insomma il film riscalda dal punto di vista umano oltre a gelare. 

Dietro le quinte. Nel film è presente anche Keira Knightley in un ruolo minore ma di grande importanza per il personaggio di Rob Hall. L'attrice ha girato le sue scene in soli sei giorni. Il film riproduce la tragedia del Monte Everest avvenuta nel 1996 quando 8 alpinisti furono vittime di una tempesta fatale. Tra i sopravvissuti alla giornata tragica anche il giornalista Jon Krakauer che raccontò la sua esperienza nel libro Aria sottile. 



La scena da antologia. Il momento in cui un membro della cordata scivola sulla scaletta di sicurezza che serve per attraversare una gola rimanendo attaccato per un soffio e penzolante nel vuoto. 

Perché vederlo. Un film che leva il fiato e raccontare una vicenda umana complessa. 

Dove e quando. Alle ore 21:00 su Canale 20 Mediaset. 
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