Nel 2006 The Black Dahlia - Dalia Nera venne scelto per aprire la 63esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, come al solito riuscendo a far discutere il solito parterre di 'professonisti-appassionati' Ma il noir vintage di Brian De Palma continua a restare una perla nella carriera del poker di stelle (Josh Hartnett, Scarlett Johansson (vedi le sue foto migliori), Hilary Swank e Aaron Eckhart, per tacer di Rose McGowan e Mia Kirshner) schierato.
Il film. Ambientato nel 1947 a Los Angeles è la storia di due ex pugili, Bucky e Lee, divenuti poliziotti, impegnati nelle indagini sull'omicidio di Elizabeth Short, un'ex prostituta e aspirante attrice soprannominata dai giornali Dalia Nera. Bucky scopre che il fidanzato della donna sa qualcosa di come lei sia stata barbaramente uccisa e intorno a loro, anche la polizia sta coprendo qualcuno...
Dietro le quinte. La versione che non vedremo mai di questo film è quella che avrebbe dovuto dirigere David Fincher: di tre ore (come il primo montaggio di De Palma, d'altronde) e in totale bianco e nero. Una 'visione' che lui stesso dubitò di poter realizzare come voleva, finendo per questo per abbandonare il progetto. In ogni caso una storia che ha richiesto molto tempo per arrivare sullo schermo, visto che i diritti del libro originario di James Ellroy erano stati opzionati nel 1986, venti anni prima della produzione. Lo stesso autore fu talmente entusiasta della prima versione da dedicarle il saggio 'The Hillikers'.
Perché vederlo. Per quanto i capolavori di Brian De Palma siano universalmente riconosciuti essere altri, attenzione a sottovalutare un'opera tanto particolare di un autore capace di regalarci Scarface, Omicidio a luci rosse e Gli intoccabili… Certo, erano altri anni, ma forse - senza raggiungere quelle vette narrative, nonostante ci si basi su un testo del grande James Elroy (seppur adattato con difficoltà da Josh Friedman) - in pochi casi come in questo il regista di Newark ha potuto (e voluto) lasciare libera la propria fascinazione per estetica, architetture e giochi di ripresa. Fini a se stessi? A voi il giudizio. Ma, mentre ci pensate… godetevi il viaggio!
La scena da antologia. La sequenza in soggettiva dell'arrivo alla cena in famiglia, il confronto tra i due ex amanti, il bianco e nero sono solo alcuni degli esempi di quanto accennato. E delle capacità di un direttore della fotografia come Vilmos Zsigmond, particolarmente in vena di virtuosismi quanto aluci e ombre, e di uno scenografo come il nostro Dante Ferretti.
I Premi. Vincitore dell'invidiabile EDA Award della Alliance of Women Film Journalists e del premio per la miglior fotografia secondo gli Hollywood Film Awards - oltre che del Nastro d'Argento per la Scenografia di Dante Ferretti) - il film non raccolse molto né alla Mostra di Venezia né agli Oscar del 2007, dove era stato nominato il solito Vilmos Zsigmond (per la fotografia).
Dove e quando. Alle 23:35 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.
Il film. Ambientato nel 1947 a Los Angeles è la storia di due ex pugili, Bucky e Lee, divenuti poliziotti, impegnati nelle indagini sull'omicidio di Elizabeth Short, un'ex prostituta e aspirante attrice soprannominata dai giornali Dalia Nera. Bucky scopre che il fidanzato della donna sa qualcosa di come lei sia stata barbaramente uccisa e intorno a loro, anche la polizia sta coprendo qualcuno...
Dietro le quinte. La versione che non vedremo mai di questo film è quella che avrebbe dovuto dirigere David Fincher: di tre ore (come il primo montaggio di De Palma, d'altronde) e in totale bianco e nero. Una 'visione' che lui stesso dubitò di poter realizzare come voleva, finendo per questo per abbandonare il progetto. In ogni caso una storia che ha richiesto molto tempo per arrivare sullo schermo, visto che i diritti del libro originario di James Ellroy erano stati opzionati nel 1986, venti anni prima della produzione. Lo stesso autore fu talmente entusiasta della prima versione da dedicarle il saggio 'The Hillikers'.
Perché vederlo. Per quanto i capolavori di Brian De Palma siano universalmente riconosciuti essere altri, attenzione a sottovalutare un'opera tanto particolare di un autore capace di regalarci Scarface, Omicidio a luci rosse e Gli intoccabili… Certo, erano altri anni, ma forse - senza raggiungere quelle vette narrative, nonostante ci si basi su un testo del grande James Elroy (seppur adattato con difficoltà da Josh Friedman) - in pochi casi come in questo il regista di Newark ha potuto (e voluto) lasciare libera la propria fascinazione per estetica, architetture e giochi di ripresa. Fini a se stessi? A voi il giudizio. Ma, mentre ci pensate… godetevi il viaggio!
La scena da antologia. La sequenza in soggettiva dell'arrivo alla cena in famiglia, il confronto tra i due ex amanti, il bianco e nero sono solo alcuni degli esempi di quanto accennato. E delle capacità di un direttore della fotografia come Vilmos Zsigmond, particolarmente in vena di virtuosismi quanto aluci e ombre, e di uno scenografo come il nostro Dante Ferretti.
I Premi. Vincitore dell'invidiabile EDA Award della Alliance of Women Film Journalists e del premio per la miglior fotografia secondo gli Hollywood Film Awards - oltre che del Nastro d'Argento per la Scenografia di Dante Ferretti) - il film non raccolse molto né alla Mostra di Venezia né agli Oscar del 2007, dove era stato nominato il solito Vilmos Zsigmond (per la fotografia).
Dove e quando. Alle 23:35 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.