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Stasera in TV 6 aprile: Volver, le donne e i fantasmi di Pedro Almodóvar 

A oltre dieci anni dai premi raccolti al Festival di Cannes, torna uno dei film più personali dell'estroso regista manchego.

06.04.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il rinnovato sodalizio tra Carmen Maura e Pedro Almodóvar, di nuovo insieme dopo 18 anni, fa di Volver un film già di per sé interessante e imperdibile. Ma in questo nuovo viaggio nell'universo femminile del regista spagnolo c'è molto di più… dai fantasmi della sua infanzia alla realizzazione del romanzo rubato di cui si raccontava in Il fiore del mio segreto. Proprio da quello nasce infatti la sceneggiatura di questo splendido gioiello interpretato anche da una Penelope Cruz da Oscar, Lola Dueñas, Blanca Portillo e la giovane Yohana Cobo.

Il film. Madrid. Raimunda è una gran lavoratrice, fanatica della pulizia, che sopravvive a un marito fannullone e alcolizzato e si prende cura della figlia adolescente. Sua sorella Sole, invece, è separata dal marito e sbarca il lunario come parrucchiera abusiva. Le due donne hanno perso entrambi i genitori durante uno dei tanti incendi provocati dal "solano", il vento che devasta La Mancha, il loro paese d'origine e dove vive l'anziana zia Paula che da qualche tempo si comporta in modo insolito. Paula parla di Irene come se fosse viva, mentre è morta da anni, e nel quartiere giurano di aver visto il suo fantasma aggirarsi in casa di Paula...



Dietro le quinte. Non l'abbiamo scelta come scena 'da antologia', ma il momento in cui Penélope Cruz canta la 'title track' di Estrella Morente è una delle più toccanti e intense di tutto il film, e benché sia la voce originale quella che sentiamo l'attrice dovette prepararsi a lungo per sincronizzare al meglio la propria interpretazione. Un gran lavoro - in generale - che la ripagò con la prima nomination agli Oscar, come Miglior Attrice Protagonista, per una attrice spagnola. E con un sedere finto! Visto che - a detta dello stesso regista - l'unica parte fasulla della sua Raimunda fu proprio il suo fondoschiena, per essere più credibile e caratterizzata come personaggio. D'altronde questo è il mondo di Pedro Almodóvar, originario di Calzada de Calatrava nella Mancha, un mondo che dopo questo film è divenuto persino meta turistica grazie a una cosiddetta "Ruta Cinematográfica de Almodóvar". Da non perdere il momento in cui, verso la fine, Irene sta guardando in tv Bellissima di Luchino Visconti con Anna Magnani.

Perché vederlo. Un ritorno alle proprie radici. Non una novità per Pedro Almodòvar, che stavolta - come il vento che spira sui personaggi messi in scena - gioca con la pazzia delle sue paesane, le ritrova, rappresenta e ricorda, con affetto immenso. Tutte. Indimenticate, indimenticabili (anche per le interpretazioni della Cruz & Co., in primis Carmen Maura) ed eternamente vive. Un film corale, diretto magnificamente, nel quale la natura e la morte fanno talmente parte della vicenda da rendere difficile il considerarle elementi estranei o di contorno. Un film vivo, dall'anima "dolorosa e poetica" dal quale sarà impossibile non farsi coinvolgere, nel dramma e nei momenti più leggeri, inscindibili e complementari. Come nella vita. Da applausi.



La scena da antologia. È un film di rivelazioni, e di grandi amori, e affetti. Familiari, se intendiamo questo termine nella forma più allargata possibile. Come emerge da mille dettagli del racconto di Almodovar e dalle sue stesse parole nel backstage che vi proponiamo e che parte da una delle scene più belle e più dense di significato del film. Non dal punto di vista narrativo, visto che essendo quella iniziale non sarebbe facile, ma come aiuto fondamentale nel definire il 'setting' del film, il background culturale di questa storia fatta di "ospiti invisibili" e "seres queridos", di una 'cultura del vicinato' che trattiene anche gli scomparsi, gli amati che continuano a vivere dentro di noi. E che a volte ritornano…

I premi. Cinque premi su quattordici nomination ai Goya spagnoli potrebbero sembrare un bottino 'migliorabile', ma il vero trionfo Volver lo ha ottenuto agli European Film Awards (Migliore attrice, regista, fotografia, colonna sonora e Premio del pubblico). E - Nastro d'argento, Globi d'Oro (due) e Satellite Award a parte - allo stesso Festival di Cannes dove venne presentato. Vincendo i premi per la Migliore sceneggiatura (a Pedro Almodóvar, purtroppo nemmeno quell'anno conquistatore della Palma) e per la Miglior interpretazione femminile a Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Chus Lampreave, Yohana Cobo e Blanca Portillo.

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.