È un classico, uno di quei film che chiunque sia cresciuto negli anni '80 e '90 non può non aver amato. È anche un film spaventosamente attuale, per come ha previsto alcune evoluzioni della società che si sono effettivamente, e amaramente, avverate. È RoboCop di Paul Verhoeven, e Rai 4 lo ripropone stasera in prima serata. Ora che è stato annunciato il sequel, diretto da Neill Blomkamp, non c'è occasione migliore per recuperarlo.
Il film. Detroit, in un vicino futuro, è preda di una criminalità violentissima. La corporazione OCP intende trasformare i quartieri malfamati in una città utopica, Delta City, e per farlo ottiene dal sindaco di Detroit il controllo del dipartimento di polizia. Quando il poliziotto Alex Murphy (Peter Weller) viene dichiarato morto in servizio, la OCP lo usa come cavia e lo trasforma nel cyborg RoboCop, che dovrebbe coadiuvare le forze dell'ordine nel ripulire la città. Ma dietro la sua creazione si nasconde una cospirazione che RoboCop/Murphy, in lotta per ricordare la sua vita passata, dovrà sgominare.
I TRENT'ANNI DI ROBOCOP: DIECI RAGIONI PER RIVEDERLO.
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Dietro le quinte. Gli sceneggiatori Edward Neumeier e Michael Miner ebbero l'occasione di presentare la loro idea a un executive di Hollywood quando finirono bloccati insieme a lui per diverse ore in un aeroporto. Paul Verhoeven, già giunto a Hollywood dall'Olanda, inizialmente rifiutò la regia disgustato dallo script. Fu sua moglie a convincerlo a rileggerlo con più attenzione. Il regista avrebbe voluto Rutger Hauer nei panni di Murphy, ma venne scelto Weller perché la tuta (disegnata da Rob Bottin, autore degli effetti speciale de La cosa) era troppo ingombrante e serviva un attore esile. La tuta di RoboCop fabbricata da Bottin costò un milione di dollari.
Perché vederlo. Perché è una feroce critica al consumismo e ai regimi autoritari mascherata da film d'azione iper-violento. Come nel caso di Starship Troopers, sempre di Verhoeven, fu scambiato per un film fascista. È tutto il contrario: una satira del presente, della nostra dipendenza dalla TV e della facilità con cui cediamo a chi intende toglierci i nostri diritti in silenzio.
La scena da antologia. Il vice-presidente della OCP dimostra a un dirigente le funzionalità dell'ED-209, il modello bocciato quando l'azienda ha promosso RoboCop. Qualcosa va storto, però, e il robot crivella l'uomo di colpi, uccidendolo. Una scena violenta e tesissima che non può non rimanere impressa nella memoria.
I premi. Un Oscar speciale per il montaggio degli effetti sonori a Stephen Hunter Flick e John Pospisil.
Dove e quando. Su Rai 4 alle 23:19.