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Stasera in TV 31 maggio: 88 minuti, lo smacco di Al Pacino candidato ai Razzie come peggior attore

Un thriller ambizioso ma non particolarmente riuscito. Scopriamo perché

88 MINUTI

88 MINUTI

31.05.2017 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Il regista del melodramma Pomodori verdi fritti alla fermata del treno dirige un Al Pacino non in formissima sul filo di un thriller psicologico ad alta tensione che fu candidato ai Razzie Awards del 2008 come Peggior attore protagonista. L'attore americano questa volta non è dalla parte del Male, non è il mafioso criminale ma rispettabile come in Carlito's Way di Brian De Palma. Anzi, è l'uomo braccato, il topolino nel perverso gioco di un serial killer pericoloso e misterioso.

Nel thriller di Jon Avnet, 88 sono i minuti che scandiscono la caccia la personaggio di Pacino, uno psichiatra forense accusato di aver mandato alla condanna un uomo innocente nel film uscito nel 2007. Ce la farà Jack Gramm a salvarsi o rimarrà preda dei suoi vizi usati contro di lui? 

Il film. Seattle, USA. Jack Gramm è un professore universitario, esperto di psichiatria forense, che collabora regolarmente con l'FBI. Nel 1997 una sua perizia ha contribuito in modo decisivo alla condanna a morte di Jon Forster, indiziato come il serial killer che avrebbe seviziato e ucciso alcune ragazze, appendendole a testa in giù. Passano dieci anni e il killer che solo in teoria sarebbe stato imprigionato ricomincia a colpire coinvolgendo due studentesse del professore. Nel frattempo una presenza oscura minaccia Gramm informandolo che ha solo 88 minuti di vita. 


 
Dietro le quinte. 88 minuti non ha convinto del tutto il pubblico tanto che i noti Razzie Awards hanno deciso di candidare la performance di Al Pacino come Peggior attore protagonista nel 2008. L'attore americano qui è tornato a lavorare con l'attrice Amy Brenneman dopo Heat. 

La scena da antologia. Nel film la trama si basa sull'ambiguità del personaggio di Pacino, un professionista fino al momento prima, poi messo in dubbio nella sua professionalità. In un dialogo emerge questo aspetto e anche la capacità di Pacino di mantenere il proprio profilo chiaroscurale difendendo il suo lavoro di fronte ai dubbi di Mike Stempt (Benjamin McKenzie). 

Perché vederlo. Un film non particolarmente degno di nota ma che ha qualche buon momento di tensione. E anche perché non capita spesso di assistere ad una prova poco brillante del grande Al Pacino. 

Dove e quando. Mercoledì 31 maggio alle ore 21:20 su Rai Movie. 

 
 
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