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Stasera in TV 31 luglio: Immigrazione, pregiudizi e amicizia nell'ospite inatteso

Vale la pena recuperare questa divertente commedia Indie in un momento in cui domina la confusione, anche per ritrovare qualcosa della nostra umanità.

31.07.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Genuina, toccante e divertente la commedia agrodolce diretta da Thomas McCarthy è una delle sorprese più piacevoli arrivate dall'universo Indie post-11 settembre. Ma il suo L'ospite inatteso nasconde molte sorprese, oltre a quelle che potreste aspettarvi, a partire dalle interpretazioni del libanese Haaz Sleiman, della palestinese Hiam Abbass e dell'incredibile Richard Jenkins (La forma dell'acqua).

Il film. Walter Vale, professore universitario di Economia, vedovo da cinque anni, vive una vita monotona in una cittadina del Connecticut. Quando Walter di malavoglia accetta di sostituire un collega a una conferenza a New York City, scopre con sorpresa che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato con un imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tarek e l’africana Zainab. Dopo un primo momento di sconcerto Walter decide di farli restare finché non si siano trovati un altro posto. Anche attraverso una comune passione per la musica, in breve, tra Walter e Tarek prende forma un’amicizia che la più guardinga Zainab disapprova. Quando però un contatto accidentale con la polizia fa finire Tarek, immigrato irregolare, in un centro di detenzione dell’I.C.E. (Immigration and Customs Enforcement), Walter risulta essere l’unica persona che gli può far visita. L’impegno di Walter nei confronti del suo giovane amico si rafforza ancor di più con la comparsa di Mouna, la madre di Tarek venuta in cerca del figlio. Mentre i quattro affrontano le desolanti realtà del sistema di immigrazione americano e i problemi della loro vita, affiora la loro umanità attraverso situazioni ora goffe e comiche, ora tenere e drammatiche.



Dietro le quinte. Inutile cercare il parcheggio dove Walter lascia la sua auto arrivando a New York, era quello sulla 11th strada, tra la 1st e 2nd Avenue, ormai scomparso… Vale la pena, invece, scavare nei segreti della versione homevideo del film, dove - tra le varie chicche - scopriamo esser stata una idea di Jenkins stesso quella del cambio di occhiali del suo Walter nella scena che svela i suoi sentimenti nei confronti di Mouna.

Perché vederlo. La solitudine esistenziale e i pregiudizi che accompagnano stranieri e migranti sono i pilastri - e i confini - di questo piccolo gioiello del cinema indipendente statunitense più recente. La forzata o cercata reclusione del professore vedovo di Richard Jenkins diventa emblematica e, non solo simbolicamente, il suo superamento libera molte delle potenzialità del film e ne fa scoprire altrettante al personaggio. In questo senso, una storia fortemente politica e ispiratrice che oltre alla implicita denuncia (e al di là delle convincenti interpretazioni degli interpreti principali) riesce a trasmettere sentimenti ed esempi positivi.



La scena da antologia. Sobrio e mai inessenziale, sin nelle sue singole parti, il film offre molte sequenze interessanti per vari motivi e ben inserite all'interno del complesso… Una delle più memorabili, per vari motivi, è quella relativa alle lezioni di Djembe che Tarek offre a Walter, spiegandogli di dover suonare in 3/4 e non in 4/4 (come nella scena finale, che sembra risolvere i dubbi affrontati nella scena del parco, nella qual possiamo godere di un momento dei più belli tra quelli regalati dal protagonista del film).

I premi. La nomination ai premi Oscar 2009 come miglior attore protagonista ricevuta da Richard Jenkins fu la ciliegina sulla torta… Ma il film raccolse anche un Grand Prix al Festival del cinema americano di Deauville 2008, l'Independent Spirit Award per il miglior regista del 2009 e i Satellite Awards del per il miglior attore in un film drammatico e la miglior sceneggiatura originale.

Dove e quando. Alle 21.16 su rai 5, canale 23 del digitale terrestre e 113 della piattaforma satellitare TivùSat.