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Stasera in TV, 30 gennaio: L'impero del sole, un giovane Christian Bale per uno Spielberg spesso dimenticato

In prima serata su La7 il film di Spielberg ambientato in un campo di prigionia giapponese della Seconda Guerra Mondiale

L'impero del sole

30.01.2019 - Autore: Marco Triolo
Questa sera, in prima serata, La7 propone L'impero del sole, film di Steven Spielberg uscito nel 1987 e spesso dimenticato, se non fosse per l'interpretazione di un Christian Bale ancora bambino. Ma ci sono anche altre ragioni per vedere il film: andiamo a scoprirle insieme.

 
 
Il film. Il giovane inglese Jim Graham (Bale) vive a Shanghai in mezzo agli agi con l'hobby immaginifico degli aerei giocattolo. Durante l'invasione della Cina da parte dei Giapponesi, nella confusione della fuga, Jim perde il contatto con i genitori. Dopo lungo vagabondare, rientra nella villa deserta e vi rimane finché, esaurite le provviste, si avventura in bicicletta per Shanghai, pattugliata dai Giapponesi. Quasi investito da due spregiudicati americani, Basie (John Malkovich) e Frank Demerest (Joe Pantoliano), viene catturato con loro dai Giapponesi e chiuso in un campo di concentramento...
 
Dietro le quinte. Il film è basato sul romanzo semi-autobiografico di J.G. Ballard (autore da cui David Cronenberg ha tratto il suo Crash; le iniziali stanno per "James Graham"). Inizialmente, Spielberg avrebbe dovuto solo produrre e il film avrebbe dovuto essere diretto da David Lean, regista di Lawrence d'Arabia e mito personale di Spielberg, che infine si tirò indietro. Il ponte sul fiume Kwai, un altro film di Lean anch'esso ambientato in un campo di prigionia giapponese, era il film preferito di Spielberg da ragazzino. Ne L'impero del sole si riflette non solo l'amore per quest'ultimo, ma anche la passione del regista per gli aerei della Seconda Guerra Mondiale. La scelta di Bale nel ruolo principale fu suggerita al regista dall'allora moglie Amy Irving, che aveva lavorato con lui nel film per la TV Anastasia - L'ultima dei Romanov. Bale vinse la parte dopo che la produzione aveva vagliato quattromila audizioni.

 
 
Perché vederlo. Perché, al netto di tutti i difetti dello Spielberg più sentimentale, resta un'opera di valore, con ottimi spunti, un grande cast e una capacità di ammaliare lo spettatore che solo il regista di Schindler's List ha.
 
La scena da antologia. A rischio della sua stessa vita, Jim si avvicina a un aereo giapponese e saluta i piloti, che ricambiano. È un momento molto bello, bagnato dalla calda fotografia di Allen Daviau ed elevato dalle musiche dell'immancabile John Williams.
 
I premi. Tre BAFTA a fotografia, musica e sonoro.
 
Dove e quando. Su La7 alle 21:15.