In Selma – La strada per la libertà, David Oyelowo interpreta il reverendo Martin Luther King. Il biopic di Ava DuVernay, però, si concentra su un singolo episodio famoso della sua vita, per raccontare le fatiche affrontate dagli afroamericani per ottenere la parità dei diritti civili negli anni '60.
Il film. Ambientato negli Stati Uniti nel 1964, durante la presidenza di Lyndon B. Johnson, il film è la storia della marcia della comunità nera della città di Selma, in Alabama, per protestare contro gli abusi subiti dai cittadini afroamericani. O meglio, la storia della lotta per ottenere il permesso di marciare in nome dell'uguaglianza.
Dietro le quinte. Il film è prodotto da Brad Pitt e Oprah Winfrey. La regista Ava DuVernay, una volta salita a bordo del progetto dopo il rifiuto di Lee Daniels, riscrisse buona parte della sceneggiatura. Anche per necessità legali: nel frattempo, DreamWorks e Warner Bros. avevano acquisito dagli eredi di King i diritti per riprodurne i veri discorsi in un progetto voluto da Spielberg (e finora mai realizzato). Così DuVernay dovette creare dei discorsi nuovi, ispirati agli originali ma abbastanza diversi da non infrangere il copyright.
Perché vederlo. Il problema di tanti biopic è che vogliono raccontare troppo. Questo si focalizza su un singolo episodio e lo racconta approfonditamente.
La scena da antologia. La marcia da Selma a Montgomery e il discorso finale di King.
I premi. Un Oscar alla miglior canzone, “Glory”, di Common e John Legend.
Dove e quando. Su Rai 5 (canale 23) alle 23:00.
