Questa sera, in seconda serata, su Iris arriva un grande classico del cinema americano, Gioventù bruciata. Il film più celebre di una star che si è spenta troppo presto, il leggendario James Dean. Ecco perché è ancora un film imperdibile.
Il film. Los Angeles. Jim Stark è l'ultimo arrivato in città, un ragazzo la cui solitudine, frustrazione e rabbia riflettono gli stati d'animo dei teenager del dopoguerra. Un giovane senza amici, che dopo essere stato arrestato per ubriachezza molesta finisce con lo avvicinarsi a Judy e Plato, conosciuti in circostanze particolari e che lo accompagnano prima nella drammatica gara di coraggio “Chicken Run” e nella casa abbandonata dove gli eventi precipitano fino a una conclusione nella quale tutto sembra tornare alla normalità, tranne i protagonisti.
Dietro le quinte. Il film uscì nel 1955, pochi mesi prima che Dean morisse in un tragico incidente d'auto ad appena 24 anni. Essendo considerato un B-movie, fu girato inizialmente in bianco e nero, finché Jack Warner, capo della Warner Bros., non si rese conto di avere per le mani una star in ascesa e decise di far ripartire le riprese con pellicola a colori. I tre protagonisti, Dean, Natalie Wood e Sal Mineo, sono tutti morti relativamente giovani in circostanze tragiche: Wood morì annegata in circostanze non del tutto chiarite, a 43 anni. Mineo fu accoltellato a 37 anni.
Perché vederlo. Perché è il testamento definitivo sui cambiamenti che stavano iniziando a sconvolgere la società e il cinema americano negli anni '50, poco prima che tutto sfociasse nei tumulti degli anni '60. E racconta la nascita dei “teenager” come forza sociale in rotta con l'establishment adulto.
La scena da antologia. La corsa in auto che si conclude con un drammatico colpo di scena che toglie il fiato.
I premi. Un Golden Globe a Natalie Wood.
Dove e quando. Su Iris (canale 22) alle 23:40.
