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Stasera in TV 3 agosto: CUB - Piccole prede, l'horror belga che non rispetta niente e nessuno

L'esordio di Jonas Govaerts resta uno dei più interessanti degli ultimi anni.

CUB

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03.08.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Una sorpresa, gradita, quella del piccolo horror apparso al Festival di Toronto del 2014 senza alcun clamore. Passato immeritatamente sotto silenzio, il Cub - piccole prede del belga Jonas Govaerts offre una dimostrazione di come si possa realizzare un prodotto di genere e originale, con un budget limitato e libero da condizionamenti narrativi ...e morali.

Il film. Sam, un ragazzino di dodici anni, si avvia verso il consueto campo estivo con gli altri boy scout. Introverso e misterioso, il piccolo Sam non riesce a fare amicizia con gli altri che, invece, lo emarginano e lo deridono. Pian Piano metre gli scherzi ai danni del ragazzino iniziano a farsi più pesanti, cominciamo a capire che la vittima è meno indifesa del previsto e il gruppo si renderà presto conto che sta tormentando il boy scout sbagliato...



Dietro le quinte. Realizzato grazie al crowd-funding tenuto su Indiegogo, l'esordio di Jonas Govaerts resta uno dei più interessanti degli ultimi anni. Lo stesso regista, dopo anni da musicista (negli The Hickey Underworld), volle lasciare il segno sulla sua 'creatura' dando al suo piccolo protagonista Sam il suo stesso - secondo - nome, Samuel appunto. Volle però anche omaggiare alcuni dei suoi 'Maestri': come Stephen King, nel nome del villaggio di Casselroque vicino dove gli scout si accampano (che richiama il Castle Rock spesso citato dall'autore statunitense), e il nostro Dario Argento, nella suoneria del cellulare del leader scout (che suona il tema di Suspiria, tra i preferiti di Govaerts).

Perché vederlo. Di certo, e nonostante qualche pecca, questo Cub - Piccole prede è un horror che riesce facilmente a farsi ricordare tanto quanto a staccarsi dalla copiosa offerta di genere grazie ad alcuni dettagli non insignificanti. Una premessa semplice, ma originale sin dalla scelta dei personaggi in gioco: vittime di un 'signore delle mosche' più inquietante e ricco di dettagli oscuri… sino alla cruenta e crudele conclusione.



La scena da antologia. Violento e soprendente, il "gioco nel bosco" annunciato dagli impreparati 'adulti' gode di una lunga preparazione e per una buona metà del film tutto resta su un piano piuttosto convenzionale, anche per il genere. L'arrivo e le successive apparizioni della guardia forestale, corpulenta e quasi ridicola sul suo minuto motorino, i due bulli, la dolce Jasmijn, sono tutte scene di contorno al crescendo anticipato dalle brevi e parziali apparizioni del 'Monstrum ex machina' (e soprattutto della costruzione del rapporto con esso da parte dello scout Sam. una vera e propria discesa agli inferi dalle conseguenze inattese). Tasselli di una storia che proprio nella sua conclusione ultima conserva il miglior colpo da sferrare. E senza pietà.

I premi. "Uno slasher che prova qualcosa di nuovo" e "una voce fresca" lo definì la giuria del Fantastic Cinema Festival, dove il film vinse i premi per il Miglior titolo, Miglior Montaggio e Miglior Poster, bissando i Premi di Miglior Trucco e Scenografia del Film Festival Oostende. Ovviamente, tutti meno pregiati della doppietta di Best Director e Carnet Jove Jury Award che Sitges tributò al regista.

Dove e quando. Alle 23.25 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.