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Stasera in TV 28 dicembre: Made in Italy, il tris da regista di Luciano Ligabue

A distanza di oltre quindici anni dalla sua opera seconda, il rocker torna dietro la macchina da presa con il suo 'Freccia' Stefano Accorsi.

28.12.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Nel 2002 era stato persino alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes con la sua opera seconda, poi era sparito… registicamente, si intende. Venti anni dopo Radiofreccia ci voleva di nuovo Stefano Accorsi (qui con Kasia Smutniak) per convincere il rocker Luciano Ligabue a tornare alla regia cinematografica, per un Made in Italy che si ricollega alla sua passione per certi classici del cinema musicale degli anni '70 e '80 per il suo essere vero e proprio Concept Film.

Il film. Riko ha 50 anni, è nato e cresciuto in una cittadina emiliana: è operaio nel salumificio dove lavorava suo padre, e ha sposato, molto giovane, Sara, una parrucchiera. È un uomo onesto, vive di un lavoro che non ha scelto, nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma anche se fa una vita preimpostata, seguendo i dettami della società, può contare su un gruppo di amici veri e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio è il primo della famiglia ad andare all'università. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze. Quando perde le poche certezze con cui era riuscito a tirare avanti, la bolla in cui vive si rompe e Riko capisce che deve prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell'altro. E non darla vinta al tempo che corre.



Dietro le quinte. Per Concept Film si intende il fatto che la pellicola si ispira ed è costruita a partire dall'omonimo album, uscito nel novembre 2016 e composto da 14 brani tra loro collegati e incentrati sul personaggio di Riko (alter ego dell'autore). Il 23 gennaio 2018 - due giorni prima del film - venne distribuita poi la colonna sonora ufficiale, con 13 inediti. Girato per sette settimane - tra il 12 giugno 2017 e il 28 luglio - tra Roma e Francoforte, ma soprattutto nell'Emilia Romagna della natale (per il Liga) Correggio e nel centro storico di Reggio Emilia, oltre che a Novellara, San Martino in Rio, Scandiano, Taneto di Gattatico, Vigevano (in piazza Ducale e nel castello), Ascoli Piceno (in piazza del Popolo) e Occhiobello. I primi a vederne alcune immagini furono però gli spettatori dei concerti del tour Palasport 2017-Ligabue Made in Italy, dove vennero proiettate in anteprima assoluta.

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Perché vederlo. Per fan del rocker, in cerca delle vere radici di Ligabue, ma non solo. "Sentimentale" e "balordo" nelle stesse parole del regista, che ha messo molto di sé e di quello che avrebbe potuto essere o diventare, e magari di quello che sente in parte di essere, nella storia del suo Riko. Un autobiografismo interessante, e più equilibrato di molti altri aspetti del film, spesso gravato da cifre stilistiche di chi regista non è e dalla passione del Liga per spiegoni e discorsi. Un film più sincero di quel che appare dalla recitazione dei due protagonisti, e che potrebbe lasciare strascichi in quanti si riconoscessero - niente affatto difficile - nell'ansia di cambiamento e nelle paure che lo pervadono.
 

La scena da antologia. Come in Radiofreccia, anche qui è affidato ad Accorsi il monologo finale nel quale si annida molta dell'anima del film, una sorta di summa e di passaggio del testimone (al pubblico, più che altro) che il regista sceglie di mettere in evidenza… ma prima di questo, che non vi mostriamo per non rovinarvi la sorpresa, e dello sfogo di Riko al giornalista che lo intervista, è sicuramente più divertente sfidarvi a trovare i due camei del regista (che li definì "impossibili", prima di rivelare di apparire verso la fine del film e nella scena girata nella Piazza del Popolo di Ascoli Piceno, dove lo troviamo di spalle allo stesso tavolino di Domenico Procacci).

Premi. Miglior film e regista della stagione per il Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento BCT, oltre che Premio speciale cinema del Festival Agrirock Collisioni di Barolo e Superciak d'oro. Il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici poi lo insignì del Nastro d'argento per il miglior soggetto e dell'Hamilton Behind The Camera Award riservato all’eccellenza tecnica dietro la macchina da presa.

Dove e quando. Alle 23.15 su La7, canale 7 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.