Un regista eclettico e un attore carismatico raccontano una storia vera nei dettagli, una vicenda controversa realmente successa e non solamente fonte di ispirazione per la pellicola e davvero ad alta tensione. 127 ore del 2011 diretto da Danny Boyle si addentra infatti nel narrare l’incidente avvenuto allo sportivo Aaron Ralston, protagonista di una storia ai limiti dell’estremo.
L’escursionista nel 2003 rimase bloccato da solo in un canyon dello Utah con il braccio paralizzato sotto un masso riuscendo a liberarsi e sopravvivere solo grazie a una scelta davvero radicale. Eppure questo film non è tanto una pellicola di azione ma un conflitto umano con al centro un attore, James Franco, che da solo regge tutto il film e sul cui volto si legge tutta la lotta interna dell’essere umano per riuscire a sopravvivere. Franco è stato candidato all’Oscar per questo film pur non riuscendo alla fine a vincerlo.
L’escursionista nel 2003 rimase bloccato da solo in un canyon dello Utah con il braccio paralizzato sotto un masso riuscendo a liberarsi e sopravvivere solo grazie a una scelta davvero radicale. Eppure questo film non è tanto una pellicola di azione ma un conflitto umano con al centro un attore, James Franco, che da solo regge tutto il film e sul cui volto si legge tutta la lotta interna dell’essere umano per riuscire a sopravvivere. Franco è stato candidato all’Oscar per questo film pur non riuscendo alla fine a vincerlo.
Il film. Un film molto forte, una lotta difficile per sconfiggere la paura della morte raccontata con l’uso di flashback, primi piani, found footage. La pellicola riprende la vicenda per intero raccontando l’escursione di Ralston (Franco), il drammatico incidente, e la sua salvezza in uno stile personalissimo e non lineare tipico del regista di Trainspotting.
Dietro le quinte. Franco ha visionato quasi tutto il materiale audio e video registrato da Ralston durante l’incidente rimanendone profondamente turbato. Il film ha avuto sei nomination all’Oscar tra cui quella per Miglior attore protagonista.
La scena da antologia. Non possiamo svelarvi nulla del colpo di scena centrale, ma sicuramente la scena culto ha a che fare con un estremo atto di amore per la vita e un coltello.
Perché vederlo. Film duro e difficile che però racconta con stile originale l’animo umano quando messo di fronte a grandi difficoltà fisiche e psicologiche.
Dove e quando. Martedì 27 febbraio alle ore 21:15 su Rai 5.
