Prendere un bestseller assoluto in tutto il mondo, ma nato in casa francese, e adattatene la struttura di diario a più voci in un film fatto di piccoli misteri e dialoghi.
Questo lo scopo della giovane regista de Il riccio, Mona Achache, che nel 2009 adatta per il cinema il romanzo L'eleganza del riccio dimostrando grande coraggio e consapevolezza nell'affrontare un piccolo culto letterario. Nel film ritroviamo i personaggi del libro e la morale del romanzo: l'invito a guardare oltre la durezza dell'apparenza, raccontati però in una chiave personale e quindi un po' stravolta. Ma il dramma è lo stesso efficace.
Questo lo scopo della giovane regista de Il riccio, Mona Achache, che nel 2009 adatta per il cinema il romanzo L'eleganza del riccio dimostrando grande coraggio e consapevolezza nell'affrontare un piccolo culto letterario. Nel film ritroviamo i personaggi del libro e la morale del romanzo: l'invito a guardare oltre la durezza dell'apparenza, raccontati però in una chiave personale e quindi un po' stravolta. Ma il dramma è lo stesso efficace.
Il film. Tre personaggi di età differenti si incontrano in una stessa palazzina e tramite i rapporti reciproci cambiano radicalmente le loro vicende personali. Il film è un lento scoprire l'essenza dell'altro andando oltre le apparenze. C'è la portinaia brutta e antipatica (Josiane Balasko), la bambina intelligente, l'uomo colto. Tutto è poi attraversato dall'idea che solo la bellezza dell'arte e della cultura possa essere salvifica per la società e per i suoi partecipanti.
Dietro le quinte. L'attore che interpreta Kakuro Ozu nel film, Togo Ikawa, ha dovuto imparare a memoria le battute perché non parla una parola di francese.
La scena da antologia. Il momento in cui la portinaia Renée cita Anna Karenina e Ozu capisce che dietro la maschera di 'zotica' c'è altro.
Perché vederlo. Un dramma che ha ormai qualche anno ma godibile nel tono dolceamaro.
Dove e quando. Giovedì 25 gennaio alle ore 22:50 su Rai Movie.