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Stasera in TV, 25 aprile: Il miglio verde, Stephen King e Tom Hanks vogliono le vostre lacrime

Il regista de Le ali della libertà realizza un altro grande prison movie tratto da un libro del maestro del brivido

25.04.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Stephen King e Tom Hanks vogliono le vostre lacrime. E le avranno, più volte nel corso del bellissimo Il miglio verde (1999), kolossal fanta-drammatico diretto da Frank Darabont. Hollywood non fa più film come questi, prodotti destinati al grande pubblico il cui cuore più che battere in velocità lo fa in profondità. Ogni volta che lo si affronta, che ci si prepara a questa passeggiata emotiva di tre ore, ci si ritrova sempre con gli occhi inumiditi, inchiodati dallo spettacolo a cui abbiamo assistito.

Il film ritorna stasera in prima serata su Rete 4. 
 
Il film: Interamente ambientato nel braccio della morte di una prigione della Louisiana nel 1935, Il miglio verde racconta il periodo in cui la guardia carceraria Paul Edgecomb, padre di famiglia dai solidi principi conosce il prigioniero John Coffey, un omone grande e grosso condannato a morte per l'omicidio di due bambine. Più i due passano del tempo insieme, più Edgecomb si rende conto di avere a che fare con un miracolo di Dio: un uomo che possiede dei poteri sovrannaturali, in grado di vedere la verità nel cuore delle persone e capace di purificare il mondo dalle malattie. Un uomo buono circondato da una società fatta di lupi. Cosa farà la guardia carceraria, salverà la vita al nuovo amico o lo accompagnerà lungo il miglio verde, quel corridoio di linoleum che porta i detenuti alla sedia elettrica?
 
Dietro le quinte: Il film è il secondo adattamento dalla letteratura di Stephen King diretto da Frank Darabont, già regista dell'immenso Le ali della libertà (tratto dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank). Nelle parole dello stesso King, Il miglio verde è "l'adattamento cinematografico più fedele" tratto da uno dei suoi lavori.  
 
Perché vederlo: Non all'altezza de Le ali della libertà, eppure Il miglio verde, con le sue tre ore e otto minuti di durata (che non pesano neanche un po') è una vera esperienza cinematografica dove lo spettatore si trova costantemente in stato emotivo traballante. Si ride, si piange, si soffre e si gioisce. Il romanzo del maestro del brivido diventa il perfetto prodotto hollywoodiano, un film che guarda verso un cinema che non si fa più. Un omaggio a un cinema d'altri tempi. Sullo schermo il regista ci presenta l'America dell'odio razziale degli anni Trenta, la brutalità delle esecuzioni capitali (ne vediamo tre nel corso della storia), l'innocente mandato al macello dalla società. E parla del perdono e del sapere ascoltare i nostri interlocutori, regalandoci (come nel caso de Le ali della libertà) un'altra grande storia di amicizia. Ognuno dei sentimenti che abbiamo elencato è scolpito alla perfezione sul volto di Michael Clarke Duncan, attore scomparso qualche anno fa qui alla prova più bella della sua carriera. 

La scena da antologia: Difficile non commuoversi quando John Coffey assiste per la prima volta al miracolo cinematografico, unico spettatore seduto in sala a guardare Fred Astaire e Ginger Rogers in Cappello a cilindro. Il cinema cita il cinema in quella che è la sequenza più poetica ed emozionante del film. 

Dove e quando: Il miglio vede andrà in onda stasera, alle 21:15 su Rete 4