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Stasera in TV, 24 febbraio: Fuocoammare, la chance dell'Italia per vincere gli Oscar 2017

Il doc di Gianfranco Rosi sull'isola di Lampedusa in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione

Fuocoammare

Fuocoammare

24.02.2017 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Fuocoammare è il documentario di Gianfranco Rosi premiato nel 2016 al Festival di Berlino, che lunedì 27 febbraio concorrerà agli Oscar 2017 nella categoria Miglior documentario. Un film piccolo, importante, che partendo dall’isola di Lampedusa ha fatto davvero molta strada.

Da lì si è infatti generato il lavoro di Rosi che nel 2016 ha mostrato al mondo l’avamposto della Sicilia dove spesso terminano tragicamente le rotte dei migranti che attraversano il Mediterraneo, e lo ha fatto con un occhio davvero d’autore. In Fuocoammare si parla molto di cultura marinara, della tragedia dei migranti, ma anche della quotidianità di un’isola speciale, che come ogni microcosmo a sé nasconde tantissimi segreti e bellezze.

Ci fanno da guida in questo viaggio, dove siamo tutti osservatori invitati, una serie di personaggi che il regista sceglie con cura e rimasti indelebili agli occhi dello spettatore. Da Pietro Bartolo, il medico, al piccolo Samuele. 
 
Il film. La quotidianità di Lampedusa e l’attività giornaliera di recupero dei barconi di migranti, della loro accoglienza, delle lacrime versate per chi non ce l’ha fatta, raccontati secondo un taglio personale e poetico. Fuocoammare è un documentario intenso che attraversa lo sguardo di chi lo vede per la prima volta andando a scavare nell’ordinario e nello straordinario dell’isola di Lampedusa. Un luogo che in questi anni è diventato un avamposto eccezionale dovuto al fenomeno degli sbarchi, sia località che conserva anche un suo profilo tradizionale; per via del legame con la pesca e con il suo mare, dal quale essa dipende per ogni attività comune. 


 
Dietro le quinte. Il film ha vinto l’Orso d’oro a Berlino nel 2016 ed è stato portato dall’allora ex premier Matteo Renzi in giro per l’Europa come documento in grado di testimoniare l’impegno dell’Italia nel salvataggio dei migranti. 
 
Perché vederlo. Per riscoprire un luogo magico e difficile come Lampedusa e il dramma dei migranti in una chiave diversa dalla cronaca più asciutta. 
 
La scena da antologia. Sicuramente il momento in cui il regista, con grande coraggio, riprende i corpi di alcuni migranti che non hanno potuto salvarsi e che sono rimasti intrappolati nel fondo di una imbarcazione. 
 
Dove e quando. Venerdì 24 febbraio alle ore 21:15 su Rai 3.
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