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Stasera in TV, 21 marzo: Il seme della follia, delirante capolavoro da riscoprire

Il film del 1994 di John Carpenter indaga sul potere di persuasione della parola, spinto agli estremi. E oltre.

21.03.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Nella carriera di un autore capace di produrre film come Distretto 13 - Le brigate della morte (1976), Halloween - La notte delle streghe (1978), 1997: Fuga da New York (1981), La cosa (1982), Christine - La macchina infernale (1983) ed Essi vivono (1988), che Il seme della follia sia stato considerato il capolavoro di John Carpenter dovrebbe - quantomeno - incuriosirvi e spingervi a colmare la lacuna. O a godere di nuovo di questa chicca datata 1994.

Il film. Sutter Cane è lo scrittore più letto del secolo e i suoi fan stanno ansiosamente aspettando la pubblicazione del suo prossimo libro, "Il seme della follia". Ma Cane improvvisamente sparisce nel nulla insieme al suo terrificante manoscritto. Sconcertato dalla scomparsa, l'editore Styles assume un cinico investigatore di assicurazioni, John Trent (Sam Neill), per cercare di scoprire dove Cane possa essersi nascosto. Un incubo sconvolgente, un viaggio demoniaco nel soprannaturale...



Dietro le quinte. Il film, per stessa ammissione di Carpenter, era stato originariamente commissionato. A partire da una sceneggiatura scritta da Mike De Luca, all'epoca capo della New Line. "Potrebbe essere divertente" aveva pensato il regista leggendola e riconoscendovi l'omaggio a H.P. Lovecraft, Stephen King e al cinema di fantascienza… "Divertente essere completamente differenti". Il film - proiettato in anteprima mondiale al Noir in Festival di Courmayeur (Valle d'Aosta, Italia), nel dicembre del 1994, prima ancora che negli Stati Uniti - è pieno di riferimenti personali e piccole curiosità. Come la presenza di Hayden Christensen ragazzino, in bicicletta, o del film Robot Monster (1953), che Sam Neill guarda verso la fine del film, uno dei monster movie preferiti dal regista da giovane.

Perché vederlo. Il film 'completa' in qualche modo la cosiddetta Trilogia dell'Apocalisse, nella quale si tratta "la fine di ogni cosa, in modi diversi" come spiegato da Carpenter. In questo caso è una realtà alternativa a prendere il controllo, secondo modalità che richiamano direttamente l'opera e le fantasie di Howard Phillips Lovecraft, in particolare i miti di Cthulhu. A partire dal titolo stesso del film (in originale In the Mouth of Madness) che ricorda Alle montagne della follia (At the Mountains of Madness), come anche in quelli dei sei romanzi di Sutter Cane: "The Hobb's End Horror" ("The Dunwich Horror/L'orrore di Dunwich"), "Haunter Out of Time" ("the Haunter of the Dark/L'abitatore del buio" e "The Shadow Out of Time/L'ombra venuta dal tempo"), "The Whisperer in the Dark" ("The Whisperer in Darkness/Colui che sussurrava nelle tenebre"), "The Thing in the Basement" ("The Thing in the Doorstep/La cosa sulla soglia"), con "The Feeding" e "The Breathing Tunnel" a chiudere un cerchio nel quale assistiamo al risveglio di un orrore cosmico, di un Male archetipico pronto a camminare sulla Terra per nutrirsene.



La scena da antologia. Al di là dell'agghiacciante finale, il film trasuda momenti indimenticabili e (o proprio perché) disturbanti. Il quadro cangiante o la scena nella caffetteria, come anche l'inseguimento di Trent nel tunnel da parte di mostri molto lovecraftiani varrebbero da soli una citazione, ma forse l'incontro con il vecchio in bicicletta è - nella sua semplicità - una piccola gemma, terrificante nel suo svilupparsi prima ancora che per la sua conclusione.

Dove e quando. Alle 22:50 su Giallo, canale 38 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.