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Stasera in TV 21 aprile: un ipnotizzato Denzel Washington è The Manchurian Candidate

Complotti, fantapolitica e controllo occulto sono i temi del remake di un classico della Guerra Fredda, affidato a grandi interpreti.

21.04.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Ci sono Denzel Washington, Meryl Streep e Liev Schreiber invece di Frank Sinatra, Janet Leigh e Angela Lansbury nel remake dell'epocale Va' e uccidi del 1962. Dalla stessa storia - adattamento dell'omonimo libro di Richard Condon del 1959 - nasce The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, presentato fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Il film. Indagando sulla propria misteriosa prigionia durante la campagna Desert Storm del '90, il comandante Bennett Marco fa una scoperta agghiacciante, che riguarda anche un suo commilitone: il Sergente Capo Raymond Shaw, figlio della potente Senatrice Eleanor Shaw e candidato alla Vice Presidenza. In elezioni che si rivelano tutt'altro che libere...



Dietro le quinte. Il film avrebbe dovuto essere diretto da Neil Jordan (ma si era pensato anche a Brian De Palma), eppure è certo più interessante notare la connessione con il film originario che passa attraverso Tina Sinatra, co-producer e detentrice dei diritti del film passatile dal padre: 'The Voice', Frank Sinatra, che nel 1962 interpretava Bennett Marco. Altra assenza importante, fu quella di Jane Fonda, che rifiutò il ruolo di Eleanor Shaw per non dover apparire troppo 'malvagia' nel suo ritorno sulle scene dopo quasi quindici anni dal Lettere d'amore (Stanley & Iris) di Martin Ritt del 1990. Curiosità: in Giappone il film venne distribuito con il titolo di "Crisis of America".

Perché vederlo. Il fascino "iconoclasta e incisivo" (come lo definì lo stesso regista, Jonathan Demme) del romanzo di Richard Condon prima e del film del 1962 di John Frankenheimer poi è lo stesso di allora, pur senza la stessa capacità di rappresentazione di un Paese e di un contesto storico inevitabilmente mutati. Ma nonostante il passaggio dal 'pericolo rosso' all'intrigo politico, la forza dell'intreccio e le implicazioni che emergono da un thriller tanto spiazzante - per ritmo e tematiche - restano niente affatto banali. E capaci di trascendere le necessità cinematografiche del risultato, esaltato da una incredibile Meryl Streep, dichiaratamente ispiratasi a "Peggy Noonan, Condoleezza Rice e Dick Cheney" - più che alla Hillary Clinton alla quale sarebbe più facile pensare - per questo suo sesto ruolo politico della carriera (dopo Giulia, Suffragette, The Iron Lady, Leoni per agnelli e La seduzione del potere).



La scena da antologia. Quanto a sgomento e inquietudine che sono capaci di trasmettere, la scelta potrebbe ridursi a due particolari momenti, egualmente nodali nell'economia del film. Ma se il test di condizionamento dei soldati, nel quale vediamo Washington e Schreiber obbedire agli ordini e uccidere a sangue freddo e senza esitazione i propri compagni (clip 4), è probabilmente l'incontro con il Melvin di Jeffrey Wright a innescare qualcosa nella mente del protagonista e degli spettatori, pietrificati dalla apparente follia dell'uomo e dalla forza rivelatrice dei sogni che racconta…

I Premi. Pioggia di nomination per Meryl Streep, candidata come Migliore Attrice dai Golden Globes, i BAFTA, gli AARP Movies for Grownups Awards, dalla Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films (insieme a Liev Schreiber) e altri… Ma fu solo il costumista Albert Wolsky a vincere un premio, l'Hollywood Film Award.

Dove e quando. Alle 21.10 su La7, canale 7 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.