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Stasera in TV 21 agosto: Ridley Scott ridisegna l'inferno di Black Hawk Down

Una guerra difficile da giustificare è quella messa in scena dal regista inglese, non senza controversie.

21.08.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Il film d'esordio di Tom Hardy lo vide capace di farsi notare in un cast composto da Josh Hartnett, Tom Sizemore, Sam Shepard, Eric Bana, Ewan McGregor, Ewen Bremner, Orlando Bloom e altri… Alcuni dei soldati protagonisti del Black Hawk Down di Ridley Scott, alcuni degli invasori americani assediati dai somali infuriati (che nella realtà morirono a centinaia, visto che a fronte di diciotto militari deceduti le vittime locali furono stimate tra le 500 e le 2000).
 
Il film. 3 ottobre 1993, Mogadiscio. Un gruppo di 120 militari scelti dell'esercito americano viene inviato nel cuore della città africana con l'obiettivo di catturare i due luogotenenti di Mohamed Farrah Aidid, il 'Signore della guerra'.  La missione deve durare poco meno di un'ora, ma qualcosa va storto e scoppia l'inferno: i due elicotteri Black Hawk, con a bordo i ranger che devono coprire gli incursori della Delta Force, vengono abbattuti da missili anticarro e...


 
Dietro le quinte. Dopo l'esperienza di Soldato Jane, in questo caso Ridley Scott venne totalmente supportato dall'esercito degli Stati Uniti, e dal Dipartimento della Difesa che arrivò a fornire un plotone di Ranger, 'utilizzati' nella scena delle funi. Per i militari somali vennero invece utilizzati soldati della Royal Moroccan Army. Molto utile fu ridurre i cento personaggi 'chiave' del saggio storico scritto da Mark Bowden Black Hawk Down: A Story of Modern War, pubblicato nel 1999, ai 39 presenti nella sceneggiatura. A proposito di questa, nonostante l'unico autore accreditato sia Ken Nolan, anche altri vi parteciparono: dallo scomparso Pulitzer Sam Shepard, che scrisse pagine di dialoghi poi non utilizzati, a Eric Roth, cui dobbiamo scambi importanti tra Josh Hartnett ed Eric Bana, fino a Stephen Gaghan e Steven Zaillian (presente in alcuni dei materiali ufficiali e poster fino al momento dell'uscita). Tra i cambiamenti che non vedremo, anche quello del finale scartato dal regista, che ebbe un ripensamento  trovandolo troppo pedante e noioso. Ma che non fermò Cirio H. Santiago dal realizzare il suo Operation Balikatan, nel 2006 presentato come un sequel taiwanewse del 'nostro' film. 
 
Perché vederlo. Quello che - parlando dei dieci film patriottici statunitensi - definimmo "uno dei film simbolo dell'era Bush e dunque più un film pro-guerra che contro la guerra" non poteva non essere ricordato come uno dei film preferiti dello stesso George W. Bush. Forse anche per il 'No Man Left Behind' intorno al quale vediamo compattarsi il gruppo di protagonisti di un'inattesa escalation di sangue, orrore e morte. Ridley Scott si svincola da qualsiasi analisi sociale e politica della guerra civile concentrandosi sull'essenza fisica dello scontro, interamente vissuto attraverso un unico punto di vista. Il ritmo, costante e vertiginoso, ci porta al centro dell'inferno, sorvolando sull'opportunità o meno della presenza in suolo somalo di questi 'salvatori della patria altrui'. Patriottismo e mitizzazione fagocitano tutto e non rimane che abbandonarsi al vigore muscolare della battaglia, senza un prima né un dopo né un perché.
 
 
La scena da antologia. Quanto detto, spiega in parte l'impossibilità a dividere in porzioni un tale flusso di emozioni e azioni belliche. Difficile scegliere un gesto eroico, un monologo, una morte, un'ammissione di debolezza o la disperazione dei singoli, da una e dall'altra parte. A ognuno l'onere di scegliere la propria. O no.
 
I premi. Gli Oscar per il Miglior montaggio a Pietro Scalia e il Miglior sonoro a Michael Minkler, Myron Nettinga e Chris Munro - bissato dall'analogo riconoscimento dell'associazione dei Motion Picture Sound Editors - furono la punta dell'Iceberg per uno dei Migliori Dieci Film della National Board of Review. Per il resto, sommerso di nomination (agli MTV, ai Saturn, ai BAFTA, etc.).
 
Dove e quando. Alle 21.15 su Paramount Channel, canale 27 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.