Gael Garcia Bernal è il protagonista de I diari della motocicletta, biopic di Walter Salles che racconta il vero viaggio compiuto nel 1952 da Ernesto Guevara e Alberto Granado alla scoperta dell’America Latina e raccontato in prima persona dal ‘Che’ nel libro Notas de viaje: Diarios de Motocicleta.
Prima di questo film, il regista brasiliano Walter Salles ha ottenuto il successo grazie a un’altra pellicola parzialmente on the road che raccontava il Sud America, Central Do Brasil. Qui il regista riprende la narrazione itinerante attraverso il Continente con lo scopo di mostrare un’icona politica negli anni della sua formazione. In particolare quando quest'ultima fu per molti mesi a contatto diretto con i problemi del popolo latinoamericano al punto da segnare – nel film è implicito - le sue successive scelte di impegno civile e sociale.
Prima di questo film, il regista brasiliano Walter Salles ha ottenuto il successo grazie a un’altra pellicola parzialmente on the road che raccontava il Sud America, Central Do Brasil. Qui il regista riprende la narrazione itinerante attraverso il Continente con lo scopo di mostrare un’icona politica negli anni della sua formazione. In particolare quando quest'ultima fu per molti mesi a contatto diretto con i problemi del popolo latinoamericano al punto da segnare – nel film è implicito - le sue successive scelte di impegno civile e sociale.
Il film. Nel 1952 il giovane Ernesto Guevara intraprende un lungo viaggio con l’amico Alberto Granado attraverso l'America Latina. Guevara al tempo è uno studente di medicina. Il viaggio avviene per metà con una moto Norton 500 M18 soprannominata La Poderosa, di proprietà di Granado, e successivamente a piedi. Il duo di amici attraversa diversi luoghi del Continente; da Machu Picchu fino al lebbrosario di San Pablo in Perù, dove entrambi prestarono assistenza come volontari. Ernesto e Alberto vengono così a contatto con i tanti problemi della popolazione locale; da quelli igienico-sanitari a quelli più prettamente economici e sociali fino a quando le tante realtà conosciute cambiano radicalmente la loro coscienza personale. Il film è stato presentato nella sezione ‘Concorso’ al Festival di Cannes nel 2004.
Dietro le quinte. La miniera di rame a cielo aperto di Chuquicamata, che nel film non è un’attrazione turistica ma un luogo di lavoro e spesso di sfruttamento, come viene provocatoriamente chiarito, lo è effettivamente diventata nel tempo ed è oggi visitabile.
La scena da antologia. L’emozionante saluto tra il Che e i lebbrosi del lebbrosario di San Pablo.
Perché vederlo. Per conoscere un lato più privato di una grande icona politica e sociale.
I premi. Premio Oscar alla Miglior canzone.
Dove e quando. Lunedì 2 ottobre alle ore 21:15 su Paramount Channel.