Ci voleva un ruolo da cantante country alcolizzato e un’immersione totale nel personaggio cinematografico – Jeff Bridges interpreta infatti tutte le canzoni presenti nel film – per far vincere il primo Oscar della sua carriera all’attore protagonista tra gli altri di Il Grinta e Il grande Lebowski.
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Chi ci è riuscito è il regista Scott Cooper che nel 2009 immagina per Bridges un ruolo da outsider, da nostalgico, da star precipitata nel fango e poi riabilitata grazie all’amore di una donna interpretata nel film da Maggie Gyllenhaal. E poi ovviamente c’è il country, grande patrimonio musicale statunitense un po’ meno apprezzato e conosciuto in Italia che ha evidenti problemi nella versione italiana nel restituire la percezione immediata delle parole dei testi musicali pensati in un’altra lingua, ma che tuttavia riesce a dare intensità all’intera pellicola.
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Il film. Crazy Heart è basato sull'omonimo romanzo di Thomas Cobb. Il protagonista della vicenda è Bad Blake, interpretato da Jeff Bridges, un cantante country in crisi e alcolizzato che riuscirà a ricostruire la propria carriera grazie al supporto e all'amore di una giornalista, Jean Craddock (Maggie Gyllenhaal). Nel cast troviamo Colin Farrell, che vanta alcune canzoni della colonna sonora, e Robert Duvall, interprete anch’esso di un brano della colonna sonora.
Dietro le quinte. Colin Farrell prima di dedicarsi alla recitazione è stato un ballerino e insegnante di ballo country a Dublino.
La scena da antologia. Ironica la scena in cui Bad arriva in un bowling per suonare, un riferimento all’immaginario del film Il grande Lebowski ma anche all’America di provincia e ai suoi luoghi iconici di aggregazione.
Perché vederlo. Un film piccolo che si smarca dal pericolo di emulare altre storie già viste sui loser di mezza età e vince il pazzo cuore del pubblico con una grande interpretazione.
I premi. Miglior attore protagonista a Jeff Bridges e Miglior canzone (The Weary Kind) a Ryan Bingham e T-Bone Burnett.
Dove e quando. Alle ore 21:00 su Cine Sony.