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Stasera in TV 16 dicembre: Il Grinta dei Coen, l'eredità di John Wayne

Un grande Jeff Bridges non fa rimpiangere il vincitore del Premio Oscar 1969, e tiene a battesimo la promettente Hailee Steinfeld.

16.12.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Il Grinta fu l'unico film dei fratelli Joel ed Ethan Coen a superare i 100 milioni di incasso negli States. Per riuscirci dovettero di fatto riprendere un cult del cinema western - nello specifico l'omonimo film del 1969 che valse a John Wayne il suo unico Oscar - per darne una versione personale e incredibile, grazie anche all'aiuto di un cast stellare composto da Jeff Bridges, Matt Damon, Hailee Steinfeld e Josh Brolin.

Il film. Il padre della quattordicenne Mattie Ross (Hailee Steinfeld) È stato ucciso con un colpo a sangue freddo dal vile Tom Chaney (Josh Brolin), e lei È determinata a rivendicare la sua morte. Assume cosÌ un ufficiale dell'esercito federale USA alcolizzato e dal grilletto facile, Rooster Cogburn (Jeff Bridges), e insieme a lui - nonostante le sue obiezioni - dà la caccia a Chaney. La morte del padre la spinge ad inseguire il criminale nel territorio indiano per trovarlo prima che l'agente governativo LaBoeuf (Matt Damon) lo catturi e lo riporti in Texas per l'omicidio di un altro uomo.



Dietro le quinte. Oggi è la protagonista di Bumblebee, ma all'epoca del film dei Coen aveva fatto giusto un paio di cortometraggi e apparizioni in serie tv minori quando venne scelta, a 13 anni, tra 15.000 aspiranti al ruolo di Mattie Ross (per altro guadagnandosi la sua unica - a oggi - nomination all'Oscar). Al suo fianco Jeff Bridges, che come Wayne quarant'anni prima sfoggia una iconica benda nera sull'occhio… il destro, però, a differenza dell'originale Rooster Cogburn che l'aveva sul sinistro. Ovviamente, finte menomazioni. Come finti furono gli incidenti ai cavalli utilizzati e mostrati nel film, dichiaratamente ricostruiti grazie a una combinazione di uno specifico allenamento degli animali e un sapiente montaggio delle immagini girate.

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Perché vederlo. Una ricerca che non è 'banalmente' quella del cattivo di turno, ma che promette di rivelare - ai protagonisti e a noi tutti - molto più di quel che ci si aspetta. Anche cinematograficamente. Una vicenda raccontata e vissuta in prima persona dalla Mattie intorno alla quale ruota il romanzo originario di Charles Portis (e il film del 1969 del quale questo è il remake) e che sullo schermo ha le fattezze della sorprendente Hailee Steinfeld, vero asso nella manica di questo rifacimento, sempre in bilico tra vita e morte, orrore e speranza. E che pure può contare su un cast di grandissimi attori, molti dei quali in stato di grazia (Bridges e Damon su tutti), e su una regia e una fotografia davvero da Oscar.
 

La scena da antologia. Dal salvataggio della piccola Mattie - ferita e morsa da un serpente velenoso - da parte di Cogburn è l'incipit della corsa disperata che seguiamo con il fiato sospeso… e non poco distratti dai tanti avvenimenti che la seguono. Ma per spiegare il titolo originale del film 'True Grit' ("vera determinazione, o coraggio", sarà bene recuperare il momento in cui così viene definito - in originale (anche per godere un poco del lavoro fatto sull'accento da quasi tutti gli attori) - il nostro rude coprotagonista.

Premi. Dieci nomination agli Oscar… e nessuna statuetta! Un record anch'esso, a suo modo… per quanto inconcepibile. Un trend 'imitato' anche da altri istituti e Critics Society, con le sole eccezioni del BAFTA per la Miglior Fotografia a Roger Deakins e un paio di Premi come Miglior Attrice giovane a Hailee Steinfeld da Broadcast Film Critics Association e Chicago Film Critics Association.

Dove e quando. Alle 21.20 su Cielo, canale 26 del digitale terrestre e 19 della piattaforma satellitare TivùSat.