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Stasera in TV, 15 giugno: Lo spietato Dustin Hoffman di Cane di paglia

Una trasformazione incredibile affidata a un grande attore e a un regista coraggioso, per un film che non teme imitazioni

15.06.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Un grande Dustin Hoffman diretto dall'immortale Sam Peckinpah in un film che ancora oggi non esaurisce la sua carica drammatica e sociale. Anche per questo Cane di paglia merita di continuare a esser visto nella sua versione originale del 1971.

Il film. David si trasferisce in un piccolo villaggio inglese insieme alla bella moglie Amy, originaria del paese. David ha appena ricevuto una borsa di studio e deve completare degli studi complessi in cosmologia. Amy riceve subito delle avances da parte di alcuni ex-spasimanti ma, pur sentendosi attratta da loro, li rifiuta.



Dietro le quinte. Hoffman ha raramente intepretato film così duri e violenti, non essendo un amante della violenza in sé. Apprezzabile l'onestà che ebbe nel dichiarare di averlo fatto esclusivamente per denaro. Onestà per onestà, è quasi irresistibile l'escamotage utilizzato dal regista - fin lì insoddisfatto - per ottenere l'espressione giusta dagli attori che interpretavano gli avventori del pub locale nel quale entra il personaggio di Dustin Hoffman: togliere i pantaloni al protagonista e farlo entrare in scena così!

Perché vederlo. Un tale cult non poteva non far venire voglia a qualcuno di realizzarne un remake, come fece Rod Lurie nel 2011. Eppure, per quanto il risultato non fosse del tutto disdicevole, il crescendo del film originale è difficilmente ripetibile. In parte per la forza esplosiva dello scalpore che fece e in parte per la capacità del grande regista di costruire una incredibile tensione e di farla poi esplodere come una vera e propria bomba, etica ed emozionale.



La scena da antologia. Vi lasciamo godere da soli del gran finale, e scegliamo invece di concentrarci sulla scena dello stupro, punto di svolta multiplo della vicenda e del suo operare più o meno profondamente dentro di noi. L"ambiguità della donna, la vigliaccheria degli uomini (soli e in gruppo), la vergogna e la vendetta sono elementi che si fanno terrificanti nella gestione di Peckinpah e nella sua organizzazione del montaggio.

I premi. Incredibilmente solo il Kansas City Film Critics Circle conferì a Sam Peckinpah il suo premio principale. Anche gli stessi Academy Awards del 1972 non concessero che una nomination (per la Miglior Musica, 'Original Dramatic Score') a Jerry Fielding.

Dove e quando. Alle 23:00 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e numero 14 della piattaforma satellitare TivùSat.