Un classico del cinema erotico italiano stasera su Cielo. Si tratta di Avere vent'anni di Fernando Di Leo, film che non è assolutamente paragonabile alle commedie sexy che imperversavano negli stessi anni, gli anni '70, nelle sale italiane. Ecco perché.

Il film. Gloria Guida e Lilli Carati interpretano Lia e Tina, due ragazze bellissime che decidono di percorrere l'Italia in autostop, ma si fermano in una comune hippie e iniziano a vendere enciclopedie per mantenersi. Le cose però prendono una piega sinistra in un finale che, in origine, era stato tagliato perché eccessivamente crudo.
Dietro le quinte. Fernando Di Leo era una delle voci più originali e autoriali del cinema di genere italiano anni '70. Soprattutto nel poliziesco, Di Leo lasciò il segno con pellicole come Milano Calibro 9 e La mala ordina, mentre nel western scrisse addirittura, non accreditato, Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più. Avere vent'anni è la sua più famosa incursione nel cinema erotico, un film che riflette tardivamente sull'ondata della liberazione sessuale e sulla cultura hippie. Altamente erotico, ricco di scene di sesso (anche lesbo) e pervaso da un umorismo trasgressivo, ha però un finale di rara crudezza. Un cambio di tono paragonabile a quello di Easy Rider, per parlare della dissoluzione degli ideali di pace e amore e del loro confronto con una realtà ben più cupa di quanto prospettato dal '68.

Perché lo amiamo. Perché è l'incontro perfetto tra erotismo e autorialità, perché è sexy e divertente, rompe i cliché e sa far riflettere. Perché Lilli Carati e Gloria Guida sono due icone di rara bellezza.
La scena da antologia. Indubbiamente il finale, che però non vogliamo spoilerare.
I premi. Nessun premio, all'epoca questo cinema era liquidato come robaccia.
Dove e quando. Alle 21:10 su Cielo.
Il film. Gloria Guida e Lilli Carati interpretano Lia e Tina, due ragazze bellissime che decidono di percorrere l'Italia in autostop, ma si fermano in una comune hippie e iniziano a vendere enciclopedie per mantenersi. Le cose però prendono una piega sinistra in un finale che, in origine, era stato tagliato perché eccessivamente crudo.
Dietro le quinte. Fernando Di Leo era una delle voci più originali e autoriali del cinema di genere italiano anni '70. Soprattutto nel poliziesco, Di Leo lasciò il segno con pellicole come Milano Calibro 9 e La mala ordina, mentre nel western scrisse addirittura, non accreditato, Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più. Avere vent'anni è la sua più famosa incursione nel cinema erotico, un film che riflette tardivamente sull'ondata della liberazione sessuale e sulla cultura hippie. Altamente erotico, ricco di scene di sesso (anche lesbo) e pervaso da un umorismo trasgressivo, ha però un finale di rara crudezza. Un cambio di tono paragonabile a quello di Easy Rider, per parlare della dissoluzione degli ideali di pace e amore e del loro confronto con una realtà ben più cupa di quanto prospettato dal '68.
Perché lo amiamo. Perché è l'incontro perfetto tra erotismo e autorialità, perché è sexy e divertente, rompe i cliché e sa far riflettere. Perché Lilli Carati e Gloria Guida sono due icone di rara bellezza.
La scena da antologia. Indubbiamente il finale, che però non vogliamo spoilerare.
I premi. Nessun premio, all'epoca questo cinema era liquidato come robaccia.
Dove e quando. Alle 21:10 su Cielo.