Questa sera, Rai 3 propone una delle più originali commedie italiane degli ultimi anni, La mafia uccide solo d'estate. Ecco perché l'esordio alla regia di Pif è imperdibile...
Il film. L'educazione sentimentale e civile di Arturo, un bambino che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, viene eletto sindaco. Una storia d'amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari. Un tocco leggero per raccontare alcuni tra gli eventi più tragici della nostra storia recente.
Dietro le quinte. Il film è il debutto alla regia di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto. Non è però il suo debutto assoluto nel mondo del cinema, perché Pif aveva iniziato la sua carriera facendo da assistente a Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini e Marco Tullio Giordana ne I cento passi. È stato il produttore Marco Gianani a contattare Pif dopo aver visto una puntata de Il testimone, la sua trasmissione su MTV, con la proposta di realizzare un film dai temi simili. Pif ha preso spunto dalla sua esperienza personale, essendo cresciuto, come il protagonista, a Palermo. Diviso tra un'infanzia e giovinezza normale e le minacce e l'omertà di stampo mafioso.
Perché vederlo. L'ex presidente del Senato e Procuratore Nazionale antimafia Pietro Grasso ha detto che questo è il miglior film sulla mafia che abbia mai visto. Pif riesce ad affrontare una tragedia nazionale con il piglio della commedia e, così facendo, fa risaltare ancora di più il problema.
La scena da antologia. Il concepimento di Arturo alternato con un attentato mafioso degli uomini di Riina.
I premi. Tra gli altri: David di Donatello al miglior regista esordiente e David giovani, miglior regista esordiente e miglior soggetto ai Nastri d'Argento, Globo d'Oro alla migliore sceneggiatura, premio del pubblico al Festival di Torino e miglior opera prima al Festival di Bari.
Dove e quando. Su Rai 3 alle 21:20.
